Heather Myles - Sweet Little Dangerous - Live At Bottom Line cover album

Terzo album per Heather Myles, passata direttamente dalla Hightone alla corte dei suoi mentori inglesi della Demon, che hanno un precedente illustre con Carlene Carter. Prodotta e lanciata dalla californiana Hightone attraverso Larry Sloven e Bruce Bromberg lo scopritore di Robert Cray, Heather Myles si è rivelata un’eccellente country-singer, la migliore operante nella L.A. area. Il suo esordio è stato un piccolo gioiello di nuovo-country ed il sottotitolo di ‘Western beat – The new sound of the west’ era tutt’altro che usurpato per il lavoro di questa cantautrice. Altrettanto legittimo è il titolo Just Like Old Times (Hightone HCD 8042) per le atmosfere che permeavano le songs di Heather, per lo spirito gradevolmente tradizionale e canonico del suo country.
Non c’era contraddizione dunque perché questa country-woman, assistita da un cast stellare di session-men che rappresentano il meglio di questa musica nella west-coast, trovava, nella tradizione rivisitata, ispirazione, riferimenti stilistici per confezionare le sue country-ballads.

Hanno scomodato per lei termini di paragone come la Harris e la Carpenter, ma è giusto accostarla anche alle regine di questa musica del passato, Patsy Cline su tutte. Autrice solida e matura, Heather Myles si confermava interprete di tutto rispetto, convinta, ispirata, con una voce bella ed intensa che nobilita ed esalta ogni sua canzone, anche in Untamed (Hightone HCD 8059). Sostenuta ancora una volta dai vari Greg Leisz, Buddy Miller, Skip Edwards, Bob Glaub, session-men di gran classe, offriva un country-sound di una bellezza scintillante, esaltato da arrangiamenti strumentali e vocali di prim’ordine. Una giovane country-singer, brava ed ispirata tanto come interprete che come autrice, che ha avuto modo di valorizzare al massimo tutte le sue doti.
Non stupisce che i dirigenti della label di Costello, che già avevano pubblicato in Europa i due precedenti albums, abbiano subito il fascino della Myles decidendo di puntare su di lei.

Ma veniamo a Sweet Little Dangerous, registrato dal vivo a Londra al Bottom Line nell’Agosto del ’95 in compagnia dei Cadillac Cowboys per la Demon. La band anglo americana di Heather comprende Wes McGhee, virtuoso chitarrista, il fido Gary Brandin, pedal steel ed autore di Lovin’ The Bottle, Gary Hewitt, basso, e Ann Day, batteria, e le permette di esprimere anche dal vivo il suo valido ed originale repertorio e le non comuni doti temperamentali.
Delle quattordici canzoni di Sweet Little Dangerous, ben nove sono nuove e la maggior parte portano la firma di Heather. Cinque brani sono presi dai precedenti album e rappresentano brani ormai classici per chi segue la Myles. Secondo il popolare Sid Griffin, curatore delle note di copertina, chi offre simili melodie, è dotato di tanta inventiva, personalità e versatilità (ascoltatela interpretare il blues in Worried Life Blues) che non può rimanere a lungo lontano dalle classifiche. Condividiamo un’affermazione come questa per una cantante- chitarrista in grado di tenere la scena con grande naturalezza, mestiere e trascinante leadership ma, anche in caso contrario, i meriti e le doti di questa interprete rimangono inalterati.

Sweet Little Dangerous, tutto giocato sugli intrecci di chitarre, acustica ed elettrica, e pedal steel, è un messaggio ‘live’, ancor più diretto e facilmente recepibile dei due precedenti, più curati e levigati, e conferma la statura di potenziale country-star per questa cantautrice californiana. Myles può giustamente essere considerata un’autentica rivelazione non solo nel suo genere musicale; classe, canzoni, voce e talento non le fanno difetto. Ma, a Londra, una cowgirl ha bisogno anche di un pò di fortuna. Al nostro pubblico country, una sola esortazione: “non perdete altro tempo, è già al terzo album!”.

Demon CD 772 (Honky Tonk, New Traditionalists, 1996)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 15, 1996

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