Heidi Talbot - The Last Star cover album

Heidi Talbot è una delle più belle voci prodotte da quella straordinaria fucina di talentuose figure femminili che è l’Irlanda. Accostata dalla critica a personaggi come Mary Black, Kirsty MacColl ma anche alla Alison Krauss più country folk e addirittura a Norah Jones, Heidi proviene dal villaggio di Kill, nella contea di Kildare ed è diventata famosa tra gli appassionati grazie ai suoi cinque anni trascorsi con l’eccellente band irish-american Cherish The Ladies.
Dopo questa fruttuosa esperienza Heidi Talbot ha intrapreso un percorso solista che l’ha portata ad incidere tre dischi: Distant Future del 2004, Love + Light del 2008 e questo The Last Star, quello che focalizza meglio le sue eccellenti doti vocali grazie ad un repertorio perfetto e ad una produzione priva di nei del fiddler John McCusker.

La voce è sempre limpida e modulata, incisiva e coinvolgente, i suoni acustici ed ispirati alla tradizione irlandese anche se con un taglio contemporaneo che aggiunge un tocco veramente affascinante. Tutto questo grazie anche alla presenza di un gruppo di musicisti che dà un apporto intelligente e propositivo ai brani, sempre in bilico tra passato e presente. Donald Shaw alle tastiere, Phil Cunningham e Andy Cutting alle fisarmoniche, il singer-songwriter Boo Hewerdine alla chitarra acustica e le ottime voci di Eddi Reader e Karine Polwart sono alcuni dei nomi coinvolti, certamente quelli più noti ai fans di un certo folk contemporaneo. Da sottolineare poi l’apporto di John McCusker sia dal punto di vista strumentale che da quello compositivo e di Kris Drever, uno dei più bei nomi del cantautorato britannico.

Data la forte coesione del repertorio proposto non è facile estrapolare qualche titolo da The Last Star, tutti hanno un loro peso nel prodotto finale e sono legati da un sottile ma solido filo conduttore. Un posto d’onore però lo meritano l’iniziale Willie Taylor, Hang Me, Sally Brown, The Shepherd Lad, Beecker Street e la conclusiva At The End Of The Day, firmata da Sandy Denny. Titoli questi che nobilitano un disco dalle tonalità pastello che riscalda i cuori con una poetica assolutamente brillante.

Compass 7 4545 2 (Irish Folk, Folk, 2010)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011

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