Ian Halperin – Fire And Rain The James Taylor Story cover book

Sino a qualche tempo fa su di lui di scritto esisteva poco o nulla. Tanto che per saperne di più sulla sua vita, sulle sue storie private, sui suoi affetti o persino sui legami con genitori, fratelli, figli e nipoti si era costretti a vivisezionare le note di copertina dei suoi dischi cercando di interpretare mezze frasi e piccole allusioni. I più motivati addirittura se ne andavano a scandagliare gli archivi dei quotidiani internazionali e, soprattutto, a cercare di rintracciare i vecchi numeri di Rolling Stone o delle altre prestigiose riviste specializzate che negli anni hanno scritto articoli o raccolto interviste (poche, a dir la verità) su di lui.

Perché, oltre a essere notoriamente timido, James Taylor è pure una persona alquanto riservata. Infatti più di una volta davanti a chi gli chiedeva perché non era mai stato scritto un bel libro su di lui, James si è spesso irrigidito: “È una cosa che non approverei mai”, era solito dire. E così gli appassionati per anni si sono dovuti accontentare di alcuni songbook o del preziosissimo James Taylor (Wise Publications, 1971) che riportava, oltre alle intavolature per chitarra redatte da Happy Traum e agli spartiti musicali dei primi due album, una prefazione autografa, una nota di Peter Asher e alcune interviste dell’epoca assai istruttive. O, più recentemente, dei vari homevideo usciti che per altro non hanno mai svelato alcun retroscena della vita privata e professionale di “Sweet Baby James”.

Poi, di colpo, l’annuncio: lan Halperin (giornalista, scrittore e musicista canadese che, insieme a Max Wallace ha pubblicato nel 1997 il controverso Who Killed Kurt Cobain?) sta dando alle stampe la prima biografia di James Taylor (Fire And Rain – The James Taylor Story, Edizioni Citadel Press). La notizia, in realtà, risale al 1999. Dopo traversie varie, il fallimento della casa editrice originaria e successivi ritardi, il libro fa la sua comparsa nella tarda primavera negli scaffali dei bookstore americani. E crea subito scalpore.

Da una parte c’è chi sostiene che sia un lavoro valido, completo e attendibile. Dall’altra c’è chi pensa che sia un’opera inutile. Anzi, dannosa. E che, tra le altre cose, abbia irritato non poco JT. La verità sta probabilmente nel mezzo. Halperin ha fatto certamente un buon lavoro intervistando (secondo quanto riportato in quarta di copertina) un centinaio tra amici, parenti e colleghi di lavoro di Taylor anche se noi abbiamo la certezza che molti dei virgolettati siano, per così dire, di seconda mano e cioè ricavati da interviste pubblicate o trasmesse in passato.

Ma soprattutto ha ricostruito, partendo dalla serata di Las Vegas del 1998 in cui Taylor ha ricevuto il Billboard Century Award, quasi 35 anni di carriera e di vita privata in modo equilibrato cercando di mostrare l’uomo che si nasconde dietro a capolavori epocali come Fire And Rain o Carolina In My Mind.

Notevole attenzione è riservata ai personaggi centrali della vita di James: dai genitori (il padre Isaac e la madre Trudy) sino ai suoi grandi amori (Joni Mitchell, Carly Simon, Katrhyn Walker). Carly Simon, in particolare, è uno degli argomenti più gettonati e copre diversi capitoli dell’opera. Interessanti le testimonianze di personaggi minori (gestori di club, promoter, collaboratori vari) che danno di JT un’immagine affettuosa ma disincantata.
Insomma, Fire And Rain – The James Taylor Story, un lavoro soddisfacente anche se con qualche riserva.

Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 77, 2001

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