Gli argomenti che affronteremo in questa pagina riguardano la chitarra, e in particolare la chitarra ‘folk’ steel-string a 6 e 12 corde.
Non intendiamo fare una rubrica specialistica rivolta a liutai o aspiranti tali, ma a tutti coloro che usano lo strumento, professionisti o meno, e a quelli che non lo usano ma che comunque sono interessati a capirci qualcosa di più o hanno il desiderio di accostarvisi; una cerchia di persone, quindi, il più possibile vasta e diversificata.
Per questo motivo non ci addentreremo, se non in sporadiche occasioni e sempre all’interno di discorsi più ampi, in particolari tecnici riguardanti la costruzione, ma piuttosto approfondiremo maggiormente i problemi connessi con la messa a punto, la manutenzione e l’adattamento dello strumento alle proprie esigenze.
Tenteremo di fornire al musicista una serie di conoscenze, teoriche e pratiche, che gli permetteranno di orientarsi meglio nel complesso mondo della chitarra e di meglio capire lo strumento, in modo di saperlo valutare e scegliere, di individuarne i problemi, di scoprirne le cause e di risolverli che il più delle volte sono semplici e attuabili autonomamente, magari con qualche consiglio da parte di persone più esperte.
In definitiva cercheremo di fornire delle direttive e dei consigli che permettano a chiunque di arrivare a sfruttare a pieno le possibilità del proprio strumento e che nello stesso tempo lo aiutino a capire cosa si può pretendere dallo stesso e cosa no.
E’ basilare infatti, come punto di partenza, saper realizzare (ed è meno banale di quanto sembri) che cosa una chitarra, a seconda delle proprie caratteristiche costruttive, possa offrire e cosa no: questo se non si vuole rischiare di pretendere l’impossibile e di avere amare delusioni.
Ogni strumento ha un suo suono e altre caratteristiche che lo rendono adatto a certi tipi di utilizzo e meno ad altri: capire quali sono questi tipi di utilizzo, qual’è il contesto giusto, è questione di sensibilità, gusto, competenza, ed è indispensabile per qualunque buon musicista. Ne consegue che non ha senso parlare di strumento migliore o peggiore in assoluto: si possono e si devono solo rilevare le differenze tra i diversi strumenti, capire da che cosa derivano e sapere a quali elementi collegarle. Questo è un discorso estremamente interessante che non dovrebbe coinvolgere a nostro avviso solo il liutaio, ma chiunque abbia una passione profonda per la chitarra.
Capita spesso di entrare in contatto con persone che hanno convinzioni totalmente errate riguardo certi problemi dei loro strumenti ed agli interventi necessari per risolverli. Ed è estremamente delicato e difficile il compito di spiegare o semplicemente far notare qualcosa a chi si è creato certe opinioni in base ad informazioni distorte, inesatte, incomplete.
Vorremmo, anche se è una pretesa forse un po’ troppo ambiziosa, contribuire a dissipare certe idee distorte, certi pregiudizi, certi semplicismi sull’argomento chitarra, attraverso un’informazione precisa, chiara ed il più impossibile imparziale.
Solo così, ci auguriamo, si potrà creare quella cultura di base sullo strumento, ora purtroppo così scarsa e limitata, che permetterà di assegnare ad ogni elemento il suo giusto valore, di far crollare i miti o di confermarli, ma a ragion veduta, di operare una cernita fra le decine di prodotti lanciati sul mercato e pubblicizzati a tutto spiano da grosse ditte e distributori.
Nei prossimi articoli entreremo più nel vivo delle questioni; ecco alcuni degli argomenti di cui ci occuperemo: azione ed intonazione (ossi compensati, capotasti, diverse scalature di corde), manici e tastiere (manici regolabili e non, forme ideali degli stessi, diversi tipi di tasti), tavole e casse armoniche (forme, proprietà acustiche, tipi di legni usati), chitarre a 12 corde, considerazioni sui diversi tipi di chitarre, differenze tra chitarre di fabbrica e di liuteria.
Inoltre vi sarà uno spazio per rispondere ai quesiti dei lettori, cosa che auspichiamo vivamente.
Saremo ben felici di rispondere a domande più specifiche di liuteria riguardo la costruzione dello strumento anche se, come abbiamo già detto, questo non sarà l’argomento principale della rubrica.
Enrico Bottelli, fonte Hi, Folks! n. 18, 1986
