Chris LeDoux

Il 9 marzo 2005 è scomparso un grande artista della musica country, Chris LeDoux (56 anni) a seguito di un cancro al fegato. Un grande musicista ed al tempo stesso un uomo amante della famiglia e delle cose vere, della libertà e della semplicità.
Una grande perdita per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e per quelli che lo hanno conosciuto solo attraverso le sue canzoni.
Un mio caro amico si recò negli Stati Uniti per assistere ad un suo concerto ed appena rientrato mi raccontò di averlo incontrato. Lo vide mentre scaricavano dal camion gli strumenti del concerto, gli addetti alla sicurezza lo fecero passare, gli si avvicinò e lui con grande semplicità gli strinse la mano, gli firmò il cappello e parlò con lui come fossero vecchi amici. Mi ricordo i suoi occhi ancora emozionati quando me lo raccontava. Lo ha sempre descritto come un uomo straordinario, che non si vantava della sua popolarità, semplice in tutto e per tutto. Di solito le star sono molto difficili da avvicinare; molti sono circondati da guardie del corpo, molti altri giocano il ruolo dei preziosi per cui credo sia veramente difficile poter trovare persone come lui; importanti, famose, ma allo stesso tempo semplici ed a portata di mano.
Vogliamo rendere omaggio a quest’uomo ripercorrendo brevemente i momenti principali della sua vita affinché possa essere degnamente ricordato da ciascuno di noi.

Chris LeDoux nacque il 2 ottobre 1948 a Biloxi, Miss., e visse la sua infanzia a Austin, Texas. Suo padre era un pilota dell’Air Force e fu trasferito in varie parti degli Stati Uniti. Suo nonno, che servì la cavalleria degli Stati Uniti e combattè contro Pancho Villa, incoraggiò LeDoux a montare i cavalli nella sua fattoria nel Wyoming. LeDoux frequentò la scuola a Cheyenne, Wyo., e durante questo periodo vinse due volte il titolo di monta senza sella. Nel 1976 vinse il rodeo scolastico ed ottenne il titolo di campione mondiale in quella categoria dal Professional Rodeo Cowboys Association (PRCA).
LeDoux suonava la chitarra e l’armonica e mentre era alle scuole superiori cominciò a dilettarsi nello scrivere canzoni e iniziò a registrare; nel 1973 lanciò il suo primo album intitolato Old With A Cowboy Herpes, Rodeo Songs And Wild And Wooly. La sua musica era rivolta al rodeo ed alla cultura dei cowboy, catturandone il romanticismo, la libertà, la sporcizia e le ferite. Vendendo gli album nei rodei, LeDoux si costruì un gruppo di fans che lo supportò per più di trent’anni. Egli descrive la sua musica come “una combinazione di western soul, sagebrush blues, cowboy folk e rodeo rock’n’roll”.

Charlie Daniels, Johnny Gimble e Janie Frickie sono tra i musicisti apparsi nelle sue registrazioni. Aveva registrato 22 album con la sua etichetta Lucky Man Music quando nel 1989 Garth Brooks lo immortalò nel suo singolo Much Too Young (To Feel This Damn Old).
La musica di LeDoux divenne così molto conosciuta e firmò un contratto con la Capitol Records Nashville nel 1990. Il primo album con la Capitol, Western Underground fu lanciato nel 1991, il secondo Whatcha Gonna Do With A Cowboy era caratterizzato da Brooks nella canzone che dava il titolo all’album. Nel 1992 raggiunse la posizione n.7 in classifica e fu l’unico singolo di LeDoux nella Top 10.
La collaborazione con Garth Brooks lo fece diventare subito una star del country.
LeDoux definì Garth Brooks con queste parole “Per me Garth è quasi come il mio angelo custode, è sempre presente quando ho bisogno di un aiuto”. Attraverso gli anni Brooks volle dichiarare apertamente che i suoi concerti erano ispirati ai concerti dal vivo ad alto voltaggio di LeDoux.

Negli anni a venire realizzò 15 album e vendette oltre 6 milioni di copie.
Fu il soggetto di numerose compilation tre cui American Cowboy (1972-94), un cofanetto di 3 CD che sottolinea i suoi primi lavori e The Capital Collection (1990-2000), caratterizzata dai 6 album precedenti e da bonus tracks.
LeDoux volle fare dei duetti fra cui Copenhagen nel 1994 con Toby Keith e Bang A Drum nel 1999 con Jon Bon Jovi.
Nell’ottobre del 2000 gli fu diagnosticata una malattia al fegato e dovette fare un trapianto, ma sei mesi dopo era di nuovo in tour gettando se stesso nei concerti a piena forza, mostrandosi per quello che era conosciuto e disse Sono sempre stato una persona che non ha mai dato nulla per scontato. Ma ora penso di apprezzare le cose ancora di più. I piccoli momenti di gioia che troviamo ogni giorno sono molto più preziosi ora rispetto a prima”.
La sua musica ha sempre rispecchiato gli eventi della sua vita e questi piccoli momenti di gioia possono essere ritrovati nell’album After The Storm; un album diverso dai precedenti, più orientato sui rapporti personali.
Nel 2003, uscì con l’album Horsepower (il suo 36° album) e celebrò la vendita di più di 5 milioni di album nella sua carriera.

Vivendo con la sua famiglia in un ranch nel Wyoming, LeDoux era un uomo dalle parole dolci che spesso sembrava imbarazzato nel discutere il suo formidabile talento.
Durante un viaggio nel Tennessee nel 2003, la Capitol Nashville gli presentò una placca per le vendite record nella sua carriera. Accettando la placca, LeDoux disse al gruppo “Non avrei mai potuto fare questo senza l’aiuto di molte persone. Essi hanno spinto questo vecchio pigro cowboy ad esibirsi e fare questo per vivere. Se non fosse stato per loro, io avrei cantato ancora per le pecore e le mucche”.
Lo scorso anno gli fu diagnosticato il cancro al dotto biliare e si sottopose a delle terapie.
Marito devoto e padre amorevole, LeDoux trascorse gli ultimi periodi fuori dalle scene, con la sua famiglia nel loro ranch a Kaycee nel Wyoming.
Il presidente della Capitol Nashville e della CEO, Mike Dungan ha detto “Tutti noi alla Capitol Records e alla EMI Music siamo addolorati della morte di Chris. In un mondo di ego e dagli stessi sound egli è stato un artista unico e un uomo meraviglioso. Siamo sempre stati fieri di rappresentare la sua musica e onorati di chiamarlo nostro amico. I nostri pensieri vanno a sua moglie Peggy ed alla sua famiglia”.
Non voglio aggiungere altri commenti, preferisco terminare l’articolo ricordandolo con la strofa di una sua canzone e come spesso dicono gli americani… God Bless Chris!

“.. Se avessero mai visto il sole sorgere su un cielo di montagna
o avessero visto passare quelle nuvole di zucchero filato
allora avrebbero capito perché io vivo sotto questi cieli western
Ho ottenuto la pace della mente e libertà di movimento
Amo odorare la salvia in fiore
o vedere un arcobaleno incrociare il filo della mia canna da pesca
Abbiamo feste paesane e rodei
Non ci sarà un posto migliore per far crescere i miei bambini e
farli bighellonare nelle estati western”
Chris LeDoux — Western Skies

Sara Civillini, fonte Jamboree n. 48, 2005

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