James Bryan - Lookout Blues cover album

Nativo dell’Alabama, figlio di musicisti, fiddler a tempo pieno, session-man con Bill Monroe ed Ernie Ford, aggregato al carrozzone giramondo della Grand Ole Opry, membro del Rising Fawn String Ensemble di Norman Blake, giunto al traguardo del disco da solista: ecco in sintesi il curriculum di James Bryan.
Lookout Blues – mettiamo subito le carte in tavola – è un’opera prima eclatante, un album eccezionale, un vero e proprio capolavoro.
Ad aiutare il debuttante si danno un gran daffare i coniugi Blake, i 3/4 dell’attuale Ensemble, il banjoista Tom Jackson e Pattie Bryan al mandolino. Bryan si muove completamente a suo agio sia attraverso un repertorio squisitamente old-time (appreso dai 78 giri, pescato in raccolte popolari a stampa, recuperato grazie ad amici e colleghi), sia con brani di provenienza scoto-irlandese e, dulcis in fundo, con due sue eccellenti composizioni (Temperance Hall e Lookout Blues), in cui l’influenza di Blake si può addirittura toccare con mano, e con un consistente tributo al ‘padre del bluegrass’ (3 titoli in perfetta sintonia con il resto).
Occorre rilevare in proposito che alle caratteristiche degli strumentali di Bill Monroe, per i quali risulta quanto meno restrittiva l’etichetta ‘bluegrass’, e all’importanza del Monroe autore, profondamente radicato nella tradizione musicale americana, non è ancora stata data, mi sembra, la giusta considerazione. Una lacuna che, speriamo, possa essere colmata al più presto. Chiusa la parentesi.

La tecnica di James Bryan è ineccepibile ed il tocco personalissimo. La formazione che lo accompagna si rivela talmente amalgamata e compatta da rasentare la perfezione o comunque da far seriamente pensare all’ultima parola detta in fatto di voglia e gioia di suonare, efficacia, pulizia e bilanciamento tra i vari strumenti nel suono per string-band di un certo tipo. Di un certo tipo, sì, che la musica presente qui non può che essere definita ‘otm da salotto’ – Norman Blake, ancora una volta, fa da costante ispirazione – e la band non ha niente a che vedere con compagini similari rurali, storiche o revivalistiche.
Ma lasciamo da parte polemiche e paragoni; il contenuto di Lookout Blues rimane pur sempre musica tradizionale e popolare, eseguita in modo raffinato, nobilitata da musicisti di prima grandezza, che potrebbe benissimo reggere il paragone con gran parte della musica cosiddetta ‘seria’ concepita per quartetti o quintetti a pletttro o ad arco.
La chitarra di Norman che asseconda i fiddles in Shortering Bread, l’incredibile lavoro del violoncello di Nancy Blake in Tuscaloosa Waltz e Atlanta Hornpipe, le note cristalline dell’Ensemble, lo spiccato senso ritmico, il gusto musicale e la scrupolosa preparazione del titolare bastano da soli ed avanzano per giustificare l’affermazione. I risultati sono del resto tangibili ed a disposizione dei dubbiosi.
James Bryan si qualifica alla grande come un altro violinista in grado di assicurare nel migliore dei modi un futuro ad una delle tradizioni cardine del folklore musicale nord-americano.

Rounder 0175 (Old Time Music, 1983)

Pierangelo Valenti, fonte Hi, Folks! n. 6, 1984

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