Tania Kernaghan - December Moon cover album

Alcuni artisti sfruttano il successo di altri membri della propria famiglia per poter vendere o per potersi affermare. Normalmente questi fratelli/sorelle/figli/nipoti di personaggi famosi vengono giustamente accolti con sospetto ed inesorabilmente si rivelano bluff oppure abili opportunisti. Tania Kernaghan è sorella di Lee Kernaghan, il cantante più amato ed acclamato di tutto il panorama country australiano. Tania però è realmente brava ed il suo CD December Moon è proprio bello. In tredici canzoni snocciola tutta la sua arte, che è quella di proporre semplici, ma accattivanti motivi country che si insinuano nella mente e ti sorprendi a fischiettarli senza accorgertene. Questa semplicità, così disarmante, è però solo apparente, perché aldilà delle canzoni si avverte il lavoro di spessore di Garth Porter, sicuramente uno dei migliori produttori country, non solo d’Australia, ma anche del resto del mondo.

Bellissimo l’inizio dell’album con Nine Mile Run, classico country Steppin’ Out. Molto aussie sia nello stile, che nell’arrangiamento, risulta invece il secondo brano Boys In Boots, dove Tania afferma: “Oh that’s what I like, I like boys in boots”. Interessanti anche The Verandah, in puro stile western swing e A Bushman Can’t Survive, dove si ritorna ad uno dei temi più cari della tradizione country australiana: la necessità di preservare le radici culturali legate alla terra, poiché un bushman (agricoltore) non può sopravvivere in mezzo alle luci della città. A Bushman Can’t Survive è una vera e propria dichiarazione d’amore per l’outback e per la gente che in esso vive, dichiarazione d’amore cantata in coppia con l’illustre fratello Lee Kernaghan. Belle anche Back In The Barn, If I Were The Woman ed I’ll Be Gone, in puro stile Nashville anni ‘70. Le tredici canzoni, oltre che della stessa Tania, portano la firma della sorella Fiona e di Colin Buchanan, affermato songwriter di origine irlandese. Un compact fresco, onesto, giovane. Good business Tanja!

ABC 8369152 (Traditional Country, 1996)

Gianluca Sitta, fonte Country Store n. 36, 1997

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