Inusuale, ma umanamente comprensibile, ritorno acustico di questo musicista dell’Illinois già leader dei Jason & The Scorchers, dieci album alle spalle con alterne fortune, e con un precedente tentativo country datato ’92 per la Capitol. Da sempre identificato come chitarrista elettrico, Jason stupisce con un album country di assoluta purezza, pieno di citazioni e stilisticamente ispirato ai grandi di questa musica che purtroppo, molti di noi, conoscono solo attraverso le performances dei vari revivalisti contemporanei.
Non cercate in Yoakam & Co. i suoi punti di ispirazione, come lui, sono solo degli epigoni. Realizzato a Nashville, dove vive da più di un ventennio, A Pocketful Of Soul è un’opera di tendenza che sublima due delle doti meno osannate di Ringenberg, quelle di autore e di interprete acustico.
Si tratta di un lavoro prevalentemente acustico, di notevole caratura e che merita più attenzione di quanta abbia ricevuto. Accompagnato dai soli George Bradfute, co-produttore e uno dei musicisti più interessanti dell’altra Nashville che qui suona in pratica ogni strumento, e da Fats Kaplin, violino, accordion e lap steel, Jason, chitarra acustica, armonica e voce, realizza un piccolo capolavoro acustico con solide e forti radici nella musica roots-americana di matrice country. Una strumentazione tanto bella quanto pura ed incisiva, dovuta in buona misura anche ai suoi comprimari, fa brillare ogni canzone. Jason spazia da ballate old-time country al folkabilly, dal bluegrass ad ogni altra forma di musica rurale, raggiungendo momenti di rara intensità.
Evocativo, nostalgico, passionale, sempre ispirato, Ringenberg, ha anche coinvolgenti ballate contemporanee (ascoltate Last Of The Neon Cowboy scritta con Kevin Welch) e, soprattutto, il coraggio di cambiare. Un sicuro classico della Nashville undeground!
Dixiefrog 8508 (Country Punk, 2000)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 37, 2001
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