Non viene dal Mid-West, dal Texas o dalla California, ma Jim Roll è una delle sorprese più gradite della scena alternative country-folk USA della stagione. Definito dalla stampa USA ed Europea, dove a lungo ha risieduto agli inizi degli anni ’90, dopo il fallimento di tutte le sue esperienze musicali durante gli ’80s, come un incrocio tra Rick Danko e Neil Young, vicino allo spirito musicale di bands come Wilko e Son Volts, questo chicagoano è un potenziale talento della canzone d’autore USA.
Ready To Hang, autoprodotto per una indipendente della Chicago-area, ci mette di fronte ad un songwriter giunto alla piena maturità tanto come autore che come interprete. Accompagnato da una band – Chris Casello, chitarre, Matt Combs, violino, Geoff Curran, batteria, Alana Rocklin, basso, Tim e Jamie Monger, tastiere, accordion, chitarre, mandolino – o in una solitaria e spartana veste acustica, Jim Roll brilla per la semplice incisività degli arrangiamenti, per le soluzioni strumentali senza tempo che lasciano il segno in ogni brano.
Le atmosfere, mediate da un Neil Young d’epoca e non prive di rassicuranti toni dylaniani, sono quelle tipiche del cantautorato folk-rock di matrice roots oggi imperante, con qualche buon momento rock e country, ma la caratura, lo spessore artistico del personaggio, sembrano superiori a quella di tanti colleghi che in questo periodo cavalcano l’onda.
Nelle sue ballads, pervase da un sound elettro-acustico, cui Jim Roll contribuisce in buona misura alle chitarre, tese a raccontare esperienze personali del quotidiano; brillano, oltre alle convincenti performances vocali, la capacità di scrivere ed arrangiare in modo compiuto, la qualità dei valori poetico-musicali. Un personaggio che possiamo considerare l’erede naturale, e non ‘forzato’, del cantautorato d’autore USA dei 70s.
Thursaday OMC 0010 (Singer Songwriter, 1998)
Tommaso Demuro, Out Of Time n. 28, 1998