Jimmy Murphy - Electricity cover album

Chissá perchè, da vecchio, Jimmy Murphy indossava quel ridicolo parrucchino. E’ molto meglio al naturale, con pochi capelli e il sorriso aperto, nella fotografia di controcopertina che lo ritrae nei tardi anni Sessanta: con la sua prediletta chitarra Gibson che suonava alla maniera dei bluesmen neri, accordata in mi maggiore, per sfruttare l’effetto dei bassi.

Nato in Alabama da una famiglia di minatori, cresciuto con il blues di Blind Boy Fuller e le country songs di Roy Acuff, approdato a Nashville nei primi anni cinquanta (dove incise la sua canzone piú famosa, quell’Electricity che fa da title-track), amico di Chet Atkins e peró difficilmente catalogabile nel genere bluegrass, Murphy morí dimenticato nel 1981; ma tre anni prima, dopo essersi prodotto in una memorabile apparizione al National Folk Festival, aveva registrato per la Sugar Hill un disco che ora torna nei negozi rimasterizzato, con qualche brano in piú.

Sedici tracce al posto delle dodici originali: due delle quali (Big Mama Blues e How Long Blues) eliminate all’epoca per problemi di spazio, mentre le altre due (John The Baptist e Holy Ghost Milionaire) vengono proprio da quella performance live al Folk Festival.
Certo il suono potrá risultare un pó antico, nonostante la splendida band che il boss della Sugar Hill, Barry Poss, mise insieme per l’occasione: Ricky Skaggs al mandolino, al violino e alla chitarra, Jerry Douglas al dobro, Tony Williamson alla chitarra e John Johnson al contrabbasso (piú la moglie di Murphy, Flo, alla voce).

Eppure l’uomo aveva talento da vendere: per come sapeva amalgamare sensibilitá bianca e grinta nera, per il gusto fantasioso dei suoi assolo, per il timbro della sua voce, armonioso, ironico, tradizionale senza essere tradizionalista.
Peccato che all’epoca del primo Will The Circle Be Unbroken la Nitty Gritty non abbia pensato a ripescarlo: in quel gruppo di anziani gentlemen di Nashville ci sarebbe stato benissimo.

E invece nessuno si ricorda piú di lui, fino al 1975, quando il musicologo Richard K. Spottswood, dovendo lavorare ad un’antologia folk, non lo rintracció faticosamente per chiedergli il permesso di inserire Electricity nel disco. Ma il revival duró poco…

Sugar Hill 3890 (Bluegrass Tradizionale, Rockabilly, 1999)

Michele Anselmi, fonte Country Store n. 47, 1999

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