Joe Ely è un grande texano e personalmente apprezzo moltissimo la sua espressione artistica fino dal tempi lontani dei Flatlanders (Febbraio 1972). Giunto oramai all’undicesimo album solista – escludendo logicamente le varie raccolte – Joe è ancora più convincente che mai, coadiuvato dal fido chitarrista flamenco Teye, da Dave Fukunaga al basso, da Lloyd ‘prezzemolo’ Maines alla steel e ad altri innumerevoli strumenti e non vi annoierò oltre con sterili elencazioni che potrete tranquillamente conoscere con il semplice acquisto di questo ottimo album.
Le danze si aprono davvero alla grande con la grintosa Up On The Ridge, dove il drumming sommesso, ma incalzante e la chitarra di Teye conferiscono grande pathos all’esecuzione. Una grande interpretazione per Joe con il ripescaggio di un brano che, a tuttoggi, era inspiegabilmente rimasto inedito nella sua discografia solista, e che compariva solo su Across The Great Divide, l’album-tributo a Jo Carol Pierce del 1992: Queen Of Heaven. Grande emozionalità ed altrettanta professionalità per una performance molto vissuta.
Nuova riesumazione (da HiRes, questa volta) per la ingiustamente sottovalutata Behind The Bamboo Shade. Atmosfere messicaneggianti e votatamente rilassate, con la voce di Joe contrappuntata dalla discrezione strumentale del solito Teye. Quasi sette minuti di fraseggi chitarristici sovrapposti ad un incedere della batteria che porta il brano ad assumere aspetti sempre più drammatici, dopo la partenza molto rilassata del cantato: un’ eccellente sceneggiatura strumentale, che recupera il cantato nell’ultima parte del brano.
Imprevista/imprevedibile escursione blues con un altro gioiello da aggiungere alla collezione nata dalla penna di Joe Ely: Gulf Coast Blues.
Grande interpretazione vocale del nostro, convinta e sofferta ed una musicalità lucida e determinata.
Per il resto del CD, lascio a voi la gioia di scoprire le altre perle del pacchetto.
MCA UMD 80488 (Alternative Country, Singer Songwriter, 1998)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 42, 1998
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