John Forster - Entering Marion cover album

Album di debutto per questo nuovo artista della sconfinata scuderia Philo Records. Pianista non certo alle prime armi e vocalista eccellente, si presenta sul mercato discografico con un prodotto che comprende undici tracks difficili da catalogare. La sua musica è senz’altro originale. John è un cantautore, firma tutte le sue songs, è un ottimo pianista, ed il suo sound spazia dal folk al country-western, dal rock’n’roll al rhythm’n’blues, dal rag dialogato all’old-time sound. Una fusione di suoni che hanno come base comune la voglia di divertirsi. E’ musica spensierata ma che a tratti cela una profondità di contenuti propria di un grande interprete.

In questa sua prova John è circondato da una rosa di sessionmen eccellenti quali Eric Weissberg, Christine Lavin, Dave Fields e Richard Crooks. Spesso la musica ha l’incedere proprio delle colonne sonore come in Wholo o deliziose ballate old style come in Entering Marion. Nella sua maniera di comporre possiamo trovare delle analogie alla musica del caro vecchio Leon Redbone. Ascoltando songs come Tone Deaf viene alla mente con piacere il ricordo del grande Steve Goodman. Stupenda la malinconica Way Down Deep, cantata in duetto con la Lavin, che appare forse la prova più riuscita dell’intero album.
Non siamo di fronte ad un fenomeno ma a parere della critica americana sicuramente di un nuovo e valido entertainer. “John Forster sta a cavallo degli eventi correnti come un colosso. Le sue liriche riportano alla memoria Tom Lehrer e Cole Porter nel loro periodo migliore” (Donna Coe – New York Post). “Nessuno nella musica contemporanea può competere con lo spirito di John Forster. Egli è semplicemente brillante” (Christine Lavin).
Questo Entering Marion è consigliato per un ascolto spensierato ma in definitiva il giudizio è da considerarsi positivo.

Philo CDPH 1164 (Singer Songwriter, 1993)

Claudio Cacchi, fonte Out Of Time n. 2, 1994

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