John Hartford è una figura particolare, quasi unica, nel panorama musicale americano. Sulla scena da piú di trent’anni, ci ha abituati alle sue proposte originali (come questo Good Old Boys) ma legate alla tradizione, anche nella produzione piú sperimentale (ricordate Aero-Plain?).
E’ citato dai piú per la sua Gentle On My Mind, un hit nashvilliano, ovvero per le sue performances con fiddle e tapping su una tavola di legno; o ancora per il suo stile di fiddling e per i banjos che si fa costruire personalizzati, per ottenere quel timbro particolarmente caldo e scuro che predilige.
Questo lavoro lo riporta alle radici, anche se si tratta di sue composizioni. Lo stile emerge dalla scelta dei componenti della John Hartford Stringband: Bob Carlin a fiddle, banjo e chitarra; Mike Compton al mandolino; Larry Perkins al banjo, Chris Sharp alla chitarra e Mark Schatz al basso. Come classificarlo? Inizialmente tentato da Old-Time, successivamente da Bluegrass o pre-Bluegrass, ho optato per un Country ‘tout-court’.
Hartford riesce sempre a essere imprevedibile, originale. Un disco da ascoltare, storie raccontate con mestiere: nelle note di copertina mancano i testi, per cui … auguri!
L’atmosfera creata dalla Hartford Stringband è soft; i ritmi moderati; gli assolo, sempre di gusto, non eccedono mai nel virtuosismo fine a sè stesso e sottolineano nel modo piú ‘giusto’ le gradevoli melodie.
Citerei Good Old Boys, che dá il titolo al disco; Watching The River Go By; Owl Feather (dal sapore Anni Trenta), Billy The Kid per chi non ha mai ascoltati la produzione piú originale di Hartford; ancora Dixie Trucker’s Home e infine Mike e John In The Wilderness, l’unico brano strumentale del disco.
Un disco da consigliare a chi non conosce Hartford, mentre per chi giá lo conosce un’occasione in piú per apprezzare l’Hartford compositore.
Rounder CD 0462 (Bluegrass Tradizionale, 1999)
Mariano De Simone, fonte Country Store n. 53, 2000
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