L’ascolto di Wild Hog In The Red Brush, ultima fatica completamente strumentale di John Hartford si è rivelato una sorpresa. Il disco è impeccabile, il sound è trascinante, e scusate se al banjo c’è solo Bob Carlin ed al mandolino Mike Compton, con Ronnie e Jerry McCoury a chitarra e contrabbasso.
L’intento era quello di incidere un disco che proponesse la musica per old-time fiddle nella sua forma più pura, senza le contaminazioni che la hanno parzialmente snaturata nel corso dell’Ottocento. Il modello di riferimento sono stati i fiddlers che più sono stati i continuatori della tradizione, quindi sia quelli del Kentucky e della Virginia che quelli dell’Ohio e della Valle del Mississippi. Le ricche note di copertina citano, brano per brano, la fonte ed i musicisti ai quali si fa riferimento per la versione del brano (da Samuel Bayard a French Carpenter, da Wilson Douglas a Clyde Forrester) nonché note sul brano stesso.
Il disco è completamente centrato sul fiddle di John, che la fa da padrone assoluto per tutti i cinquanta minuti di durata del CD. Il suono del fiddle di Hartford è pieno, corposo, trascinante, ritmicamente perfetto, intonato, sporco quel tanto che basta per non diventare lezioso come spesso accade a fiddlers troppo ‘ripuliti’. Quella che sulla copertina è citata come Hartford String Band è una formazione composta di solisti che in questa situazione non rifiutano un ruolo di semplice supporto ad Hartford, la cui voce, cavernosa ed un pò chioccia, introduce quasi ogni pezzo citando il titolo/i titoli.
Come recita il sottotitolo dell’album “… and bunch of others you might not have heard”, i brani inseriti non sono ennesime versioni dei soliti brani suonati e/o incisi da tutti, ma versioni ricercate di brani noti o novità.
Wild Hog In The Red Brush, un disco altamente consigliato, che riunisce alla caratteristica di disco-documento quella di piacevole intrattenimento.
Rounder CD 0392 (Old Time Music, 1996)
Mariano De Simone, fonte Country Store n. 38, 1997
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