The Healer, un grande disco di blues, che causerà sicuramente grosse dispute verbali tra gli amanti e i puristi di questo genere musicale. John Lee Hooker è forse il bluesman più sottovalutato tra i grandi del Delta che ebbero successo dopo il secondo conflitto mondiale.
Oggi Hooker sembra vivere una seconda giovinezza: prima lo abbiamo trovato nel disco di Pete Townshend, Iran Man, ora esce quasi a sorpresa con un album denso, piacevole, che trasuda blues. Ad accompagnarlo in questa nuova incisione troviamo alcuni tra i chitarristi più significativi in ambito rock-blues, come Robert Cray, George Thorogood, e poi Roy Rogers, Bonnie Raitt, Cesar Rosas, e per finire Carlos Santana.
Sempre comunque si riconosce la chitarra essenziale di Hooker, che offre una base su cui gli altri intervengono senza mai strafare o imporre il loro sound, rispettosi, forse, del personaggio a cui hanno prestato il loro strumento.
Certo il brano iniziale ha un sapore nettamente Santana, eppure dopo un primo ascolto si possono chiaramente riconoscere elementi del blues di Hooker, che tra l’altro amministra perfettamente il gran numero di ‘collaboratori’ di classe, concedendosi dei brani in cui è solo accompagnato da basso e batteria.
Disco riuscito, consigliato a chi ama il blues, disco ad alto rischio che probabilmente scandalizzerà i puristi più intransigenti. Attenzione, non c’è nessuna novità, nessuno spostamento, ma forse Carlos Santana o Cesar Rosas e David Hidalgo verranno vissuti come momenti destabilizzatori del vero buon vecchio blues. Niente di più sbagliato, il blues può anche essere una struttura aperta se a gestirla c’è un personaggio come Hooker, che certo del blues ne sa molto.
Ultima segnalazione: questo The Healer è stato accolto dalla stampa internazionale con grande favore e con tante stellette.
Silvertone ZL 74307 (Blues, 1989)
Giuseppe Barbieri, fonte Chitarre n. 47, 1990
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