John McCutcheon, l’old timer, il folk singer, l’esperto musicista di hammer dulcimer, fiddle, mandolino, clawhammer banjo e quant’altro ha inciso nuovamente un disco pop. Davvero. Non riesco, se ci tenete proprio che dia un’etichetta a questa musica, a dare altra definizione al disco in questione.
Ma se questo è pop, allora viva il pop, perché Four Season: Autumn Songs è spassosissimo, ben suonato e cantato, ricco di arrangiamenti sobri e di un ‘carattere’ che sprigiona una positività contagiosa.
Queste Canzoni d’Autunno, tutte frutto dell’inesauribile vena creativa del nostro, fanno parte del suo ormai vasto repertorio di ‘family recordings’ che tanto funziona oltre oceano. Anche Jon McCutcheon, come molti suoi colleghi folk, dedica parte della sua produzione ai bambini ed ai semplici valori e affetti legati alla quotidianeità della famiglia, ai suoi momenti, riti, ai suoi piccoli grandi eventi.
Una serie di bei testi incentrati sui rapporti personali all’interno del nucleo familiare, la narrazione di ricordi legati ad esso o alla propria infanzia, quindi al suo precedente nucleo familiare.
Questi, di massima, gli argomenti di Autumn Songs, un album che, eccetto un paio di episodi musicali che mi hanno lasciato un po’ perplesso, gode della mia più grande ammirazione. Un disco che riesce ad essere leggero e di facile ascolto nonostante tratti temi che possono essere ritenuti noiosi ai più, in quanto spesso musicati con strumentazione tradizionale.
Insomma, un altro centro, l’ennesimo di McCutchheon, un cantante dalla voce calda e coinvolgente, un autore intelligente e sensibile, un musicista di grande levatura: un artista decisamente completo. E Four Season: Autumn Songsi, per giunta, è uscito nel giusto periodo dell’anno.
Rounder Kids CD-8037 (Singer Songwriter, Folk, 1998)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 44, 1998
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