John McCutcheon – Springsongs cover album

Doveva succedere prima o poi: le quattro stagioni, tutt’e quattro, sono state raccontate, sigh. Gli toccherà inventarsi qualcos’altro ora al nostro buon John.
Certo la fantasia non gli manca e presto dovrà trovarsi un nuovo pretesto per entrare in studio. Io che lo aspetto sempre con tanta fiducia so bene che l’attesa non è mai troppo lunga e mai vana.
Anche questa volta il suo tocco è riuscito a commuovermi: i suoi racconti personali ogni volta diventano anche miei. Ho sempre amato le storie o i film dedicati all’adolescenza e al diventar adulti, sono sempre pervasi di una contagiosa malinconia. Quella stessa malinconia che mi coinvolge mentre ascolto canzoni come Going To The Prom anche se non so cosa può voler dire avere una sorella emozionatissima nella preparazione di se stessa per il ballo di fine anno scolastico. Ma certo se l’avessi avuta mi sarebbe piaciuto parlarne così come fa John.

E’ difficile pensare che l’autore e cantante di brani come il rock’n’roll Summer Is A-coming che chiude Springsongs,  raccolta di canzoni ‘primaverili’ sia lo stesso old timer violinista, banjoista, suonatore di hammer dulcimer che molti di noi appassionati della musica tradizionale USA conosciamo. Ma John McCutcheon è così, aperto ad ogni possibile sollecitazione dei suoi istinti, lui non ha deciso di voler far parte di un filone.
Il problema, piuttosto, è nostro: siamo capaci di una apertura tale da consentirci di vivere tutta la realtà che ci circonda, o preferiamo rifugiarci nella nostra stanza con i nostri libri, i nostri film, le nostre canzoni e chiudendoci pure la porta alle nostre spalle?
Qui John è un cantautore, un folk singer, un rocker e un old timer, ma senza mai cambiarsi d’abito. E’ questa la sua grandezza. Ed è per questo che io aspetto ogni suo nuovo lavoro.

Rounder 8039 (Singer Songwriter, Folk, 1999)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 48, 1999

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