John Prine – A John Prine Christmas cover album

Fortunatamente c’è ancora qualcuno che riesce a regalarci un disco per Natale senza jingles né cori da processione. Ancora una volta dobbiamo ringraziare John Prine, che ci ha abituati ad un repertorio intelligente, mai scontato, anche quando la critica più illustre lo aveva rapidamente archiviato come l’ennesimo cantautore dylaniano.
Prine ha continuato a costruirsi la sua carriera sempre in salita, faticando a convincere una platea sorda alle cose di valore e proprio per questo si è inventato la sua Oh Boy Records, dimostrando di voler andare fino in fondo rischiando sulla propria pelle.

Ma chi la dura la vince. A John Prine Christmas, risulta quindi essere un godibilissimo album natalizio ma assolutamente privo della retorica musicale normalmente insita in questo genere di lavori, come chiarisce in apertura Everything Is Cool, una ballata elettrica dall’incedere deciso, nobilitata dall’ottimo lavoro di David Lindley e dalla pedal steel di Jay Dee Maness. Molto interessante anche If You Were The Woman And I Was The Man, in cui Prine, ospite dei Cowboy Junkies, duetta con Margo Timmins su un arrangiamento gradevolmente jazzato. Evidentemente questo Babbo Natale non ha badato a spese, quando ha deciso di farsi accompagnare da musicisti del calibro di Jim Rooney, Chris Ethridge, Bobby Whitlock, Tony Newman, Spooner Oldham ed altri in Silver Bells e I Saw Mommy Kissing Santa Claus, con risultati che vi lascio immaginare.

Ma i momenti migliori li troviamo quando John Prine, dal vivo ed accompagnandosi con la sola chitarra, canta e racconta la propria intimità creativa raggiungendo momenti di rara intensità: All The Best, John Prine Christmas e Christmas In Prison sono i momenti migliori dell’album, semplici, immediati, capaci di arrivare direttamente al cuore.
Portatevelo a casa per Natale o per qualsiasi momento in cui vogliate ascoltare un po’ di buona musica, vi farete certamente un gran bel regalo.

Oh Boy OBR 011 (Traditional Country, Singer Songwriter, 1993)

Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 1, 1993

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