Nonostante siamo di fronte ad un disco acustico strumentale di finger picking guitar, John Standefer ci sorprende e ci delizia con alcune foto vintage nel booklet che farebbero pensare di essere di fronte ad un vecchio disco di cowboy music
Le foto ritraggono i genitori di John, Tex, un campione del violino, e poi mamma Carmen, che ebbe una carriera come cantante hillbilly e personalità radiofonica negli anni trenta e quaranta.
Ecco allora che i conti tornano, ecco da dove arriva tutta la classe di John come chitarrista, con una famiglia del genere era naturale imparare a suonare uno strumento musicale e se John invece di imparare a suonare uno strumento ne impara a suonare parecchi e tutti dannatamente bene, beh, allora possiamo affermare che il ragazzo ci ha messo del suo.
Dopo aver esplorato diversi mondi musicali, John si è innamorato della musica di Chet Atkins e del suo modo di creare un’orchestrazione intera per una sola chitarra.
Il suo disco è un autentico tributo alla musica del fantastico chitarrista del Tennessee anche se mi sorprende l’assenza di un suo brano in tutto l’album.
Troviamo invece un brano di un altro discepolo di Chet, Tommy Emmanuel, una Dixie McGuire in versione però un tantino diversa dall’originale.
Ci sono tantissimi brani interessanti in questo nuovo lavoro di John Standefer ma inevitabilmente la canzone che più mi colpisce, forse per la fama che l’ha accompagnata negli ultimi anni, è la sconvolgente versione di Man Of Constant Sorrow che non avrei mai riconosciuto senza leggere i titoli sulla copertina del disco.
Pochi ospiti ma nomi illustri quali Pat Bergeson e Tommy Emmanuel che ovviamente suona nella sua Dixie McGuire, ma John si dichiara particolarmente orgoglioso della prima volta in sala d’incisione per i suoi tre figli, Joel alla chitarra, Joshua e Jason alla batteria.
John Standefer Music (Country Acustico, 2005)
Roberto Campovecchi, fonte TLJ, 2006
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