John Trudell – Johnny Damas And Me cover album

Aka Graffiti Man ci ha rivelato un personaggio di non facile collocazione che solo i più profondi conoscitori dei problemi interni degli States avevano sentito nominare sino al ’92. Poeta, combattente, se non agitatore, per i diritti degli indiani d’America, John Trudell è stato gradualmente riconosciuto dalla fine degli anni settanta come uno dei più insigni e rispettati portavoce della nazione indiana (American Indian Movement).
Oggi, oltre che musicista ed attore, è un veterano di molte battaglie per il suo popolo. Ha pagato, forse con un prezzo più alto della sua stessa vita, il suo impegno politico-sociale in difesa dei diritti dei nativi americani. Un’esperienza così unica e drammatica che segnerà profondamente la sua vita portandolo a comporre versi, quasi fossero una sorta di terapia contro tanta tragedia, contro quello che considerava il tradimento dello ‘spirito’ che lo aveva abbandonato.

Agli inizi degli anni ottanta pubblica il suo primo libro di poesie, Living In Reality – cui poi ne seguiranno altri – insieme ad una cassetta autoprodotta di suoi versi uniti a ritmi tribali. Questa dimostrava che non solo lo spirito del suo popolo era ancora vivo, ma anche quello di John Trudell. Molti uomini di cultura e dello spettacolo si avvicinano a lui. Jackson Browne, conosciuto all’epoca di No Nukes, incoraggia John a mettere in musica i propri versi ed a cantarli o recitarli con delle basi musicali che unissero forme espressive del rock a quelle tribali.
Ma elemento determinante per la realizzazione di Graffiti Man sarà l’incontro con il celebre musicista indiano Jesse Ed Davis, la stella del rock che gli aveva garantito di essere “l’uomo in grado di scrivere la musica per le sue parole”. Nasceva così la prima stesura di Aka Graffiti Man, cassetta auto-prodotta nell’86 le cui songs più belle verranno riprese molti anni dopo per il suo esordio per la Rykodisc.

Sponsorizzato da rock-stars come Jackson Browne, Kris Kristofferson, lo stesso Dylan, John Trudell ha modo di pagare un tributo di rara portata alla sua causa, ma di realizzare un lavoro musicale di raro valore capace di fondere poesia con un ‘tribal rock’ ricco di colte influenze contemporanee e realizzato con i migliori musicisti americani: Mike Utley, Bill Payne, Bob Glaub e la band del chitarrista Marx Shark, il musicista indiano che ha sostituito lo scomparso Davis come suo partner musicale. Un compact bello ed intenso, attualissimo ed originale nella sua struttura dove John sembra supportato dallo ‘spirito del rock’.

L’uscita di Johnny Damas And Me, ancora una volta prodotto da Jackson Browne e supportato da Mark Shark – co-produttore ed autore di gran parte delle musiche – e la sua band, conferma che questo non l’ha abbandonato, anzi si è completamente impadronito di lui per realizzare qualcosa di unico e di musicalmente ancor più valido e profondo di Graffiti Man. Trudell interprete sembra sempre più a suo agio con le forme espressive del rock – vi sono echi di Lennon, i Doors, Browne, blues e rock & roll – arricchendole con ritmi e melodie tribali indiane fondendole in unica soluzione espressiva. Un linguaggio chiaro e diretto che esalta ancora una volta la sua visione poetico-musicale, lucida, diretta, immediata e tagliente nella sua crudezza.
Da anni non ricevevamo messaggi tanto schietti, chiari e veri nei contenuti di fondo, non solo per quanto riguarda le denunce delle ingiustizie subite dalla nazione indiana ma anche verso temi più generali di natura politico-sociale la cui portata è ben più ampia.

Ancora una volta egli lancia grida di speranza così veri e toccanti da apparire universali. Da tempo nel rock non si sentiva sprigionare tanta energia dall’insieme di parole e di musica. Sia che arrivino da ritmi tribali che dalla musica rock, da un ossessionante ‘Native-american-blues’ o da più eleganti ed arrangiate ballads – come Jackson Browne dovrebbe ricordarsi di scrivere ed interpretare – le musiche, le parole e, perché no, lo spirito di John Trudell arrivano direttamente al cuore. Quanti possono dire di poter comunicare in questo modo?

Rykodisc RCD 10286 (Roots Rock, 1994)

Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 3, 1994

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