Let Me In segna la maggiore età della produzione di Johnny Winter, è infatti il diciottesimo lavoro della sua carriera che procede fulgida e rigogliosa.
Dopo quattro anni di silenzio Winter si rifà vivo cambiando scuderia, passa infatti, dopo anni di permanenza alla CBS, alla Pointblank, e confermando grande attaccamento al repertorio blues che interpreta con la consueta carica aggressiva. Let Me In non presenta grandi novità rispetto al passato, concede certamente qualcosa di più al rhythm’n’blues e al rock’n’roll, ma ciò che complessivamente appare è ancora la sua visione musicale bluesy in cui la chitarra piange, si lamenta, distorce fino all’inverosimile ricordando da vicino i suoi trascorsi heavy.
In questo lavoro il chitarrista texano si circonda di compagni di valore come Dr. John che suona il piano in Sugaree, You Lie Too Much, Barefootin’ e Life Is Hard; Billy Branch che presta la sua armonica in Hey You, Shame, Shame, Shame e If You Got A Good Woman; Jeff Ganz e Tom Compton, rispettivamente bassista e batterista, che sono i turnisti della sezione ritmica presenti in tutti i pezzi.
Ogni tanto Winter si ricorda delle origini del blues e si lascia coinvolgere: è il caso di Blue Mood, un bel pezzo acustico in cui dà prova di grande maestria chitarristica, oppure si scatena in rock’n’roll allo stato puro come in Sugaree e tanto per dar prova del suo essere eclettico lo fa con grande naturalezza, quasi a dimostrare che nonostante i generi siano diversi provengono tutti dalla stessa matrice.
Si tratta sicuramente di un buon lavoro in cui l’albino texano dà il meglio di se stesso, un disco duttile, ma mirato che ribadisce l’appartenenza ad una tradizione di indubbia grandezza interpretata in modo ineccepibile e personale.
Pointblank – Virgin VPBCD 5 (Blues, Blues Rock, 1991)
Roberto Caselli, fonte Hi, Folks! n. 50, 1991
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