Procede a corrente alternata il non facile cammino discografico di Jon Dee Graham, arrivato al debutto quando di solito uno si cerca un lavoro stabile e ancora oggi, dopo quattro album in otto anni, in cerca di un equilibrio tra inclinazioni malmostose e vecchia ruggine rock and roll. In questo The Great Battle sono le inquietudini melanconiche a prevalere, distribuite lungo ballate cui manca però quella vena sulfurea di latente nervosa elettricità che caratterizzava, ad esempio, quelle del debutto Escape From Monster Island, per certi versi un lavoro che Graham non è ancora riuscito ad eguagliare.
The Mayesty Of Love è piacevolmente romantica, ma c’è più mestiere che sostanza, Something To Look Forward To è pallido country-rock come altre mille; la stessa title-track, pure scaldata da un chorus che spezza il cuore, si trascina in attesa di una invenzione che non c’è. Diversamente dal precedente Hooray For The Moon, dove Jon Dee Graham sembrava aver trovato una sorta di equilibrio stilistico ripartendo da quella Los Angeles nella quale aveva cominciato qualche decennio orsono, il nuovo album abbassa il volume degli amplificatori, rallenta i tempi e anche quando prova ad alzare la voce, come nell’accoppiata di partenza, Twilight e I Don’t Feel That Way, riesce solo a sottolineare quella che pare una flessione di ispirazione.
Per chi arriva solo oggi alle canzoni di Graham, troverà comunque in The Great Battle una manciata di solide ballate, e anche un paio di ruggiti, nella riappropriazione di Harvest (da Neil Young) e in quella finalmente luciferina del traditional Lonesome Valley.
New West 6060 (Roots Rock, Singer Songwriter, 2004)
Mauro Eufrosini, fonte JAM n. 109, 2004
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