Che siano diventate personaggi leggendari lo prova anche la possibilità di realizzare un CD come McGarrigle Hour. Per il loro ottavo album, queste due sorelle di Quebec, Canada, sono andate oltre la simpatica ‘reunion’ di una famiglia musicale.
La presenza di Loudon Wainwright, ex marito di Kate, con i due figli della coppia, Rufus e Martha, di Dane Lanken, marito di Anna, con i figli Sylan e Lily, la terza sorella Jane, prende un significato diverso se si pensa che McGarrigle Hour si avvale della partecipazione di gran parte dei musicisti che hanno accompagnato la carriera di Kate & Anna nell’ultimo ventennio.
Il produttore Joe Boyd, lo stesso che le ha scoperte e lanciate agli esordi, è ancora al suo posto con il medesimo cast tecnico, dall’ingegnere al fotografo. Che dire poi della presenza del ritrovato Chain Tannenbaum, multistrumentista che le ha accompagnate sin dai primi anni ’70, del violino di Joel Zifkin, la chitarra di Michel Papin, e delle voci di Linda Rondstadt ed Emmylou Harris, che sembrano venute a celebrare una collaborazione passata che negli anni ’90 ha trovato nuovi stimoli.
21 brani che rivisitano il passato di queste due cantautrici, la loro formazione musicale, ricordi lontani e vecchi amici. Un’opera evocativa e nostalgica che sembra realizzata attorno al piano di famiglia dove le note canzoni di Cole Porter, Stephen Foster e Irving Berlin, si alternano a vecchi traditionals, alle canzoni di amici, Jesse Winchester, gli stessi Wainwright e Tannenbaum, ed alle composizioni di Kate & Anna di ieri e di oggi.
Le McGarrigle non sono sempre in primo piano, entrano ed escono di scena spesso, ma la loro presenza è sempre tangibile per la atmosfere tipiche che sanno creare, per il sound caratteristico, per gli arrangiamenti inconfondibili di voce e strumenti. Dall’epoca in cui hanno avuto le prime lezioni di piano e canto dalle suore, hanno gradualmente assorbito un’eredità musicale che ingloba la ballate vittoriane, il blues, l’Appalachian French-Canadian folk, la musica popolare americana, e il folk dei sixties, in una dimensione cantautorale folk contemporanea.
Da Kate & Anna McGarrigle (’76), Dancer With Bruised Kness (’77) al non ancora ristampato Pronto Monto (’78), sino al capolavoro che apriva gli anni ’80, The French Record a Love Over And Over (’82), la loro produzione si è mantenuta a livelli incredibili di qualità.
Da Heartbeat Accellerating (’90) al recente ritorno con Matapedia (’96), la loro produzione si fa sempre più discontinua, ma ogni prova discografica si guadagna il titolo di evento. Le sorelle McGarrigle sembrano aver fermato il tempo per esplorare un paesaggio poetico-musicale, sia letterale che metafisico, con tanta grazia e senso della bellezza, in un modo tale che solo loro potevano realizzarlo.
Le atmosfere che nella seconda metà degli anni ’70 hanno procurato loro legioni di appassionati fans, già magistralmente ricreate in Matapedia, con il solo uso delle voci e di pochi strumenti, oltre naturalmente, la fantastica creatività di Kate & Anna, le ritroviamo, in una dimensione più intimista ed informale, anche in The McGarrigle Hour. Che evochino i sixties, la corale versione di Schooldays dal primo album di Loudon Wainwright, o Skip Rope Song, Jesse Winchester, rivisitato con sensibilità in chiave appalachian folk con banjo, Kate, violino, Zifkin, e chitarre, Anna e Pepin, con la voce di Emmylou Harris a sostegno, o siedano al piano per reinterpretare vecchie canzoni, il risultato non cambia.
La pianistica Gentle Annie, con la presenza della Rondstadt, è magica, Alice Blue Gown, Jane McGarrigle al piano e Zifkin, al violino, con le voci di Lily Lanken, Anna e Rufus Wainwright, non è da meno. La drammatica What’ll Do, Berlin, vede riunite le voci dei Wainwright figli con padre e madre, la zia Jane li accompagna al piano, mentre Martha, solitaria canta Cole Porter, con il solo accompagnamento di piano ed accordion. Sul versante della tradizione i risultati non sono certo inferiori: Le Porte En Arrière, brano cajun in chiave nordica o canadese, la popolare Green Green Rocky Road, con ancora la bella voce della Harris ad incastonarsi con quella delle McGarrigle in entrambi i brani, il gospel a cappella Dig My Grave, la corale Johnny Go To Hilo, che vede riunite tutte le voci dei partecipanti.
Il ricco patrimonio cultural-musicale di queste due sorelle canadesi, che mischia tradizioni tanto francesi che inglesi, emerge ancora una volta dalle loro ballate originali.
Il tempo è stato nuovamente fermato grazie alle canzoni delle McGarrigle (Forever And The Same, Talk To Me Of Mendocino). Anche se le loro voci non si ascoltano in alcuni brani, lasciando spazio ai figli, a Wainwright, allo stesso Tannenbaum (Time On My Hands), esse creano, lasciando ugualmente tracce di sé, atmosfere piene di suggestione, incantevoli per l’originalità della struttura e degli arrangiamenti.
Delicate e scarne ballate pianistiche si alternano a più complesse armonie sonore dove il folk di Kate & Anna si stempera nel classico come nel popolare, nel roots come nella musica colta, nel passato come nel presente. Quando la pianistica Goodnight Sweetheart finisce di cullarci, aiutata dalla magia delle voci dei protagonisti, chiude qualcosa di più di un album di famiglia. Chi le ha seguite sa che, in quell’ora delle McGarrigle, ci sono condensati più di vent’anni di vita, musicale e non.
Hannibal 1417 (Singer Songwriter, 1998)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 29, 1998
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