Certe volte gli intrecci nella musica non sono casuali. Ho conosciuto il californiano Kenny Hall (classe 1923, cieco dalla nascita) nei primi anni Settanta grazie al fatto che suonava nei dischi del cantautore Jim Ringer, un tempo membro della sua Sweet Mills String Band. Completamente catturato dal suono non impiegai molto a procurarmi i suoi due stupendi albums per la Bay (riediti in CD nel 2001) e subito mi sembrò piuttosto strano che un gruppo con due mandolini in formazione avesse pescato nel repertorio delle due maggiori string bands degli anni Venti, nessuna delle quali usò mai questo strumento. Ad un esame più attento notai però che la tecnica di Hall al mandolino, unica nel suo genere, ricorda molto da vicino il thumb-three finger di Charlie Poole al banjo. Kenny non usa plettri o fingerpicks e la sua caratteristica è un arpeggio continuato, incessante, ma con una precisa cadenza, condotto dal pollice che batte l’accordo di base e tre dita che producono le note armoniche pizzicando le corde dal basso verso l’alto.
Personalmente non ricordo nessun mandolinista con questo stile qui tanto evidente.
Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012