Abbiamo a che fare con la ristampa di un album dei Kentucky Colonels del 1964, originariamente edito dalla World Pacific come Appalachian Swing, in cui è presente un vero e proprio mito, l’inventore della moderna chitarra bluegrass: Clarence White. Basti pensare che Tony Rice, il massimo stilista vivente dello strumento (Beppe Gambetta non me ne voglia) si è voluto appropriare materialmente della famosa Martin di Clarence, quasi l’energia del suo primo proprietario potesse trasmettersi al secondo, in una sorta di rito cannibalico e feticistico.
Questo è un album strumentale (solo nel brano For Loving Me di Gordon Lightfoot c’è una intensa parte vocale. A proposito, avete il CD Rounder Tony Rice Sings Lighfoot? No! Allora non saprete mai cos’è la perfezione) ed è una meravigliosa occasione di sentire la bravura di questo chitarrista.
Non dimentichiamoci inoltre che Clarence, dal 1968 al 1973 è stato una colonna dei Byrds e che come session man aveva già contribuito a creare il masterpiece originatore del country rock Sweetheart Of The Rodeo. Gli altri membri dei Colonels (nessuno, a proposito, era del Kentucky e neanche del Sud!) non sono, è ovvio, della statura di Clarence ma non sono certo da buttare: Roland White, fratello di Clarence diventerà mandolinista per Bill Monroe e nei Country Gazette, percorso simile a quello del bassista Roger Bush. Billy Ray Latham, banjo dignitoso ma non eccelso, finirà nei Dillards e ora milita nei Laurel Canyon Ramblers di Herb Pedersen il quale pure, nel ’73, fu banjoista dei Colonels.
Infine, al fiddle ascoltiamo Bobby Slone, ottimo strumentista, reclutato poi da J.D Crowe nei suoi New South e, al dobro, Leroy Mack, uno dei grandi dello strano strumento, che ha da poco pubblicato un nuovo album, dopo decenni di silenzio.
BGO 357 (Bluegrass Progressivo, Bluegrass Tradizionale, 1997)
Maurizio Angelo, fonte Out Of Time n. 24, 1997