Kimmie Rhodes - Love Me Like A Song cover album

Kimmie Rhodes ha già pubblicato sei dischi e questo Love Me Like A Song è dunque il settimo della sua carriera, a partire da quel Kimmie Rhodes & The Jackalope Brothers inciso nel 1985 per la minuscola indie Jackalope Records, di proprietà del marito Joe Gracey.
Joe è un noto produttore texano ed il fatto di essere non vedente non lo ha certo trattenuto dal misurarsi in campo artistico, valga per tutte la produzione di Rebel Radio del cantautore texano Calvin Russell. Kimmie è depositaria di uno stile lineare e semplice, acustico, ma mai scarno, grazie anche alla possibilità di usufruire, come in questo caso, dei servigi strumentali di nomi di spicco del giro di Austin. Basti dire che in questo album possiamo ascoltare, fra l’altro, la voce e la chitarra di Willie Nelson (entrambe inconfondibili), il controcanto di Emmylou Harris e di Beth Nielsen-Chapman, il piano di Floyd Domino, il basso di Joe Gracey e le tastiere di Benmont Tench.
Per oltre cinquanta minuti la voce di Kimmie ci prende per mano lungo un percorso ideale che si sviluppa lungo tredici tracce, tutte composte da lei, da sola oppure in coppia con nomi importanti del songwriting ‘giusto’ (Gary Nicholson su tutti). Il messaggio della Rhodes è essenzialmente trasmesso dalle armonie che ella sa trarre dalle corde della sua chitarra acustica, ma la sua proposta non è mai banale grazie agli arrangiamenti sapientemente differenziati ed alle sue indubbie capacità interpretative.

Le sue canzoni sono sporche di morbido blues (Midnight Song), sono adagiate sui tasti del pianoforte (Darkness Lifting e Play Me A Memory), sono contaminate dal semi-folk a-la James Taylor della chitarra acustica (I Have Everything), sono impreziosie dagli interventi vocali di Willie Nelson (Love Me Like A Song e We’ve Done This Before), di Emmylou Harris (Send Me The Sun – con anche Beth Nielsen-Chapman – e Love & Happiness For You), per indugiare nei profondi recessi dei ricordi dell’infanzia.
A questo proposito vanno considerati attentamente gli arrangiamenti di Louis’ World, tesi a ricreare un’atmosfera che ricorda un parco dei divertimenti.
E’ tutto qui e c’è ancora dell’altro. Kimmie Rhodes non incide per una major, ma la sua proposta è da considerare almeno per il suo indubbio valore artistico intrinseco. E poi, non abbiamo noi forse un debole per coloro che tentano la via artistica senza il supporto dei media, dei mega budgets e dei super produttori?

Sunbird SBD 0003 (Singer Songwriter, 2002)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 65, 2002

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