E’ ormai diventata la bluegrass-band piú gettonata a Nashville e dintorni: unisce il sapore della tradizione alla grinta richiesta dai tempi, in un mix di abilitá strumentale e coesione corale che ne fa un modello per tutti gli amanti del genere.
Prodotto da Jerry Douglas, che compare in vari brani portando il suo tocco inimitabile al dobro e alla chitarra Weissenborn, “Finding The Way” è un disco azzeccato, di quelli che giá al primo ascolto fanno la differenza.
Tredici tracce, un buon equilibrio tra sonoritá classiche ed atmosfere meno consuete, un impasto ritmico nitido e travolgente. Partiti il mandolinista Dan Tyminski e il chitarrista Tim Austin, sostituiti da Don Rigby e Kenny Smith, gli ‘originali’ Ronnie Bowman e Sammy Shelor continuano a fare faville, perfezionando il sound della casa e collezionando premi importanti.
Si capisce che Finding The Way ha qualche ambizione in piú rispetto ai precedenti, pur belli. L’idea è di sfondare presso un pubblico non immediatamente bluegrass, senza per questo tradire gli antichi fans.
Da questo punto di vista l’apporto di Douglas in veste di produttore deve essere stato importante nella selezione delle canzoni. Basti per tutte il toccante blues “Baby Come Home“, che non ti stancheresti mai di mettere su: per come aggiorna e rinnova il ‘canonico’ giro armonico, estraendone succhi inediti.
Ma anche la title-track “Finding The Way“, con quell’elegante incipit di dobro, sembra destinata a fare da traino commerciale, almeno negli USA.
Divertente, nel suo impeto festoso e accattivante, “Don’t Worry ‘bout Daddy“, raccomandabile a ogni band di bluegrass che voglia far ballare il proprio pubblico, mentre la strumentale “Devil Chased Me Around The Stomp” rivela le qualitá prettamente musicali dei quattro, anzi dei cinque (c’è di nuovo Douglas): un piccolo capolavoro di timing e gusto, un traditional riarrangiato che vale da solo tutto il CD. Davvero da non perdere.
Sugar Hill 3884 (Bluegrass Moderno, 1998)
Michele Anselmi, fonte Country Store n. 47, 1999