Loose Diamonds – Burning Daylight cover album

Il nome di Troy Campbell, chitarrista di questi Loose Diamonds, non mi era nuovo quando apparve come co-produttore del compact Across The Great Divide – Songs Of Jo Carol Pierce (Dejadisc DJD 3203). Insieme alla sua band vi interpreta una song dal titolo: Ruby.
Infatti, andando a spulciare qua e là, mi è capitato tra le mani un 45 giri con la copertina a fumetti stile Capitan America dove invece il personaggio è un certo ‘Captain Troy’.
E ho fatto centro.

Assieme al fratello Mike (oltre che a Rick Schutte e Mark Patterson) suonava negli Highwaymen, autori di una grande versione del classico di Dylan Highway ’61 (Revised) (non è un errore, è proprio ‘revised’). Sull’altra facciata di quel 45 vi è l’arrangiamento del traditional Look The Other Way (I Wanna Records IW 004). Prima di allora avevano già pubblicato un 12″ EP di quattro brani dallo stesso titolo: Highwaymen (IW 001).
Una band che già allora aveva le idee chiare, che rivisitava il passato e lo interpretava con il vigore delle nuove generazioni.
Altra curiosità. Nel 1988 apparivano assieme ad altri gruppi di belle speranze — Reducers, Go to Blazes, True Believers, Schramms — nella compilation It’s So Hard To Be Cool In A Uncool World (IW 005). Eseguivano Shine A Light e, guarda caso, tra gli ospiti apparivano Alejandro Escovedo e J.D. Foster.

Decisero di far base ad Austin… Girovagando nei numerosi locali della città, “ascoltai Jo Carol Pierce cantare Buttons Of Your Skin — racconta Troy —. Essa mi mise k.o. Ne divenni lo schiavo. Era la prima volta che ascoltavo le cose dette in quel modo. Di Austin lei fu la più inaspettata influenza”. Fu così che Troy Campbell iniziò a suonare le canzoni della Pierce con la sua nuova band ribattezzata Loose Diamonds, in onore di una sua canzone.

La prima uscita discografica a nome Loose Diamonds rimane comunque su Amazing Records, con un extended play: Blue Days And Black Nights. La formazione comprende, oltre ai già citati fratelli Campbell, altri nomi conosciuti negli ambienti di Austin: Corey Mauser, Jud Newcomb (vedi ad esempio gli album di Mike Hall e Tony Price, oltre che a suonare spesso dal vivo con quest’ultima), Ron Erwin e Daren Hess (poi Dog Pondering e Susan Voelz).
Il suono dei Loose Diamonds è un rock molto pulito e trae linfa dal patrimonio musicale texano. Essi sprigionano potenzialità e lirismo. Passano da ballate acustiche sottolineate dall’organo Hammond a duelli chitarristici, da ‘drivin’ guitars’ ad assoli di elettrica che scaturiscono nel bel mezzo di songs da considerarsi patrimonio del miglior songwriting americano.

Sono allo stesso tempo una realtà nel campo roots rock. Il produttore del CD, Stephen Bruton che appare anche come side-man alla chitarra, è un’ulteriore dimostrazione della qualità e del livello musicale raggiunto da questa band. Inutile elencare i brani migliori. Questa è una rock band solida ancorata nella tradizione, sicuramente paragonabile, come levatura, a: Le Roi Brothers, Tail Gators, Texas Instruments, Wild Seeds, Zeitgeist per citare solo alcuni tra i migliori gruppi texani dell’ultimo decennio.
C’è solo una definizione possibile per questo Burning Daylight: hot from the heart of Texas!

Dos DOS 7001 (Roots Rock, 1993)

Gianfranco Giudici, fonte Out Of Time n. 2, 1994

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