Lou Reid, Terry Baucom & Carolina - Carolina Blue cover album

Sarei tentato di usare le poche parole indispensabili per recensire questo album, magari in inglese per usarne meno, tipo: “Great singing, great picking, great songs, buy it!”, ma dice che non si può, quindi vi cuccate un po’ della mia solita logorrea.
Lou Reid, come sapete, è stato per breve tempo nei IIIrd Tyme Out, ma poi ne è uscito portandosi dietro il vecchio ‘Bauck’. I due veterani, ex-Quicksilver, New Quicksilver, Seldom Scene, Ricky Skaggs Band, Boone Creek e ex-qualche altra band minore, hanno reclutato due giovincelli nelle persone di Clay Jones alla chitarra e Marcus Smith (ex-Blue Ridge di James A. Shelton) al basso, e hanno messo insieme una band che ha tutte le caratteristiche per diventare una punta di diamante del settore.
Lo so, l’ho già detto di altri, come Livewire, poi scomparsi nel nulla, ma qui ho molta più fiducia: Carolina ha il suono dei primi Quicksilver, quindi ha già potenzialmente lo stesso pubblico affezionato, ha strumentisti della madonna e vocalisti della madonna, quindi può piacere molto a chiunque abbia sale in zucca e buon gusto, ha un repertorio vario, fatto di classici e futuri classici, con molti originali di Lou Reid, quindi ha già un’impronta personalissima e non deve sbattersi per trovare un’ immagine riconoscibile. Cosa volete di più?
Per la parte strumentale mi piacerebbe pensare che nulla abbiate da farvi dire su Terry Baucom e Lou Reid, qui più grintosi e puliti che mai, ma certo volete sapere qualcosa sugli altri due. Bene, Marcus Smith è uno che ha mangiato pane e Quicksilver sin dalla più tenera infanzia, apparentemente, e di conseguenza il suo basso è, semplicemente, giusto. Alla voce (tenor e lead) se la cava benissimo, anche considerando che il termine di paragone è Lou Reid.

Clay Jones mi entusiasma un’idea di meno come solista, per una certa tendenza alla ripetitività che non riesce ad essere definibile come stile, ma è comunque adeguatissimo al resto della band, e vocalmente non è da meno.
Voi che siete ragazzi svegli avete capito, a questo punto, che i cori che escono dalle gole dei Carolina sono degni del massimo rispetto e del vostro ascolto più attento. Bravi. Le canzoni: bluegrass alla Quicksilver a stecca con la maggior parte dei pezzi, e un andazzo più countreggiante in Always Thinkin’ Of You, My Own Sweet Time e Hands Of Time.
Lord Have Mercy On My Soul, scritta da Reid e T. Michael Coleman, la conoscevamo già dall’ultimo album dei Scene, ma qui è ‘a capella’, e sapete già come esce dal confronto…
Forse avremmo fatto a meno delle straregistrate Blue Night e Blue And Lonesome, ma sono fatte molto bene (se proprio vogliamo sono rese un po’ troppo ‘muscolari’ e da gasati, ma bene), quindi non protesto.
Anche Rovin’ Gambler è strasuonata, ma qui alcuni tocchi di arrangiamento la rendono personalissima. E questi maledetti trovano pezzi più o meno sconosciuti della Carter Family, dei Beatles e di qualche libro di inni, e li trasformano in futuri classici! Ma come faranno?… E per giunta senza ospiti di studio, come ormai accade cronicamente! Vedete, se avessi seguito il mio istinto e usato poche parole non sarei arrivato all’invidia che mi attanaglia…
Prisoner Of The Past /Always Thinkin’ Of You /Lonesome Old Homesick Blues /Lord Have Mercy On My Soul /Don’t Pass Me By /Blue Night /I’m Blue And I’m Lonesome /Hands Of Time /Rovin’ Gambler /l’m Gonna Hold To His Hands /My Own Sweet Time /Bad Case Of Lovin’ You

Webco WEB-0143 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 1993)

Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 21, 1993

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