Con tutti questi nuovi artisti country che calcano orgogliosamente le scene musicali di quest’ultimo scorcio degli anni ’80, a molti sarà senz’altro capitato almeno una volta di prendere un abbaglio e scambiare magari qualche mediocre figura per un campione di razza. Questo non potrà comunque succedervi con Lucinda Williams che al contrario, è degna di ogni attenzione e, fra le stelle femminili del nuovo country, brilla più luminosamente di tutte (eccetto naturalmente Nanci Griffith).
Poco o nulla posso dirvi sul personaggio ma chi ne vorrà sapere di più potrà rivolgersi all’indirizzo indicato nella copertina: di certo comunque la ragazza non è proprio una novizia avendo già inciso un paio di LP per la Folkways di cui non conosco il contenuto.
Certo, data l’etichetta che li ospitava, doveva trattarsi certamente di qualcosa di molto differente da questo Lucinda Williams che risulta lavoro altamente energico.
Lucinda ha la stessa grinta di Steve Earle ma il suo attaccamento alle radici è assai più totale e trasparente: lo rivelano in particolare un paio di perle acustiche che farebbero invidia alla stessa Nanci Griffith (Price To Pay e soprattutto Like A Rose) e più in generale l’atmosfera che aleggia fra i solchi del disco.
La ragazza è autrice di quasi tutto il materiale. Di sicuro però il brano che chiude la raccolta, I Asked For Water, è un blues tradizionale che Lucinda interpreta in modo assai deciso e mordace, con lo stesso trasporto che è insito nella sua bella voce.
Anche Changed The Locks, che conclude l’altro lato, ha cadenze molto prossime al blues ma tutto il resto è country (o, se preferite, country-rock) di qualità purissima.
Pur nella sua robusta compattezza, il lavoro è vario quanto basta per riuscire a tenere sempre ben viva l’attenzione, alternando momenti più frenetici e rockeggianti (Passionate Kisses e I Just Wanted To See You So Bad per esempio) ad altri più aggraziati e suadenti (come Am I Too Blue, Side Of The Road e Abandoned).
Oltre a cantare Lucinda Williams suona la chitarra acustica ed è accompagnata dal suo gruppo di cui ne è parte una eccellente sezione ritmica, formata da John Ciambotti (basso) e Donald Lindley (batteria), e sopratutto Gurf Morlix il quale non solo ha co-prodotto l’album ma da solo suona più strumenti (a corda) di tutti gli altri musicisti messi assieme; oltre ai tre ragazzi della Lucinda Williams Band infatti sono intervenuti in sede d’incisione altri ospiti occasionali che hanno aggiunto armonica, violino, tastiere, fisarmonica e wash-board aumentando considerevolmente il tasso di gradevolezza del lavoro.
Probabilmente uno dei migliori dischi country dell’anno, se non il migliore in assoluto; mi viene quasi voglia di scrivere a quell’indirizzo ed andare a cercare gli altri album di Lucinda Williams….
I Just Wanted To See You So Bad / The Night’s Too Long / Abandoned / Big Red Sun Blues / Like A Rose / Changed The Locks / Passionate Kisses / Am I Too Blues / Crescent City / Side Of The Road / I Asked For Water (He Gave Me Gasoline)
Rough Trade US 47 (Singer Songwriter, 1989)
Massimo Ferro, fonte Hi, Folks! N. 36, 1989
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