Lyle Lovett - Lyle Lovett And His Large Band cover album

Personaggio emergente della scena country, il texano Lyle Lovett è giun­to con crescente successo al suo terzo ellepì. Dopo l’omonimo Lyle Lovett e il piacevole Pontiac esce questo Lyle Lovett And His Large Band, opera matura e concreta, al di sopra dei già ottimi livelli raggiunti in precedenza.
Spesso a Lyle è stato, giustamente, attribuito il merito di aver rinverdito gli allori del ‘western swing’, genere ibrido, tipicamente texano che ha avuto in Bob Wills e Milton Brown (HF 21/22), e più recentemente nei ruspanti Asleep At The Wheel, gli alfieri più conosciuti.
Lyle effettivamente, ha mantenuto molto background texano nella sua musica che ‘swinga’ spesso e volentieri. Ma dalla tradizione texana, dalla sua particolare country music e dalla sua forte capacità compositiva, Lovett ha fatto tesoro mescolando i vari ingredienti, attualizzandoli, e filtrandoli attraverso delle virtù creative ed interpretative indubbiamente di alto livello.
In pochi anni, da una possibile carriera giornalistica, Lyle, un po’ per caso un po’ per effettiva volontà, si è ritrovato in testa alle  ‘country charts ‘.
Questo disco, più dei precedenti, vuole forse sottolineare e, forse differenziare, le due facce di Lyle, quella country e quella jazz. E se il lato country di Lovett (peraltro eccellente) non è una novità, la componente jazz e blues (intesa in senso classico, proprio da big band) emerge alla grande su tutta la side A rivelando una completezza artistica sbalorditiva e un eclettismo raro.

Ad operazioni di questo genere si è spesso assistito, ma solo in pochi casi (potrei citare, tra gli altri, Ry Cooder, David Bromberg e, anche se in un campo non proprio simile, Buster Poindexter) il risultato è stato veramente efficace.
Bene, il nostro Lovett dimostra di essere personaggio di grosso calibro e questo Lyle Lovett And His Large Band è un gran disco che scopre tutto il suo talento.
Così come The Blues Walk, brano introduttivo, immerge subito nella classica atmosfera jazz swingato, texaneggiante, Here I Am, secondo brano del lato mostra una forza incredibile, gioca sul fraseggio parlato / strofa, esplode con stacchi mozzafiato e rientra con pause d’autore.
Ma la vera sorpresa è nei blues come Good Intentions che Lovett dimostra tutto quell’eclettismo e quello spessore di cui parlavamo all’inizio.
La medesima intensità è espressa dalle ballate country del lato B, più classicamente legato all’immagine già conosciuta di Lyle salvo, anche qui, riservarci la sorpresa finale dell’eccellente jazzatissima Once Is Enough.
Un disco da sentire e da meditare con la speranza di poter assistere allo show di Lovett ‘live’. Raccomandato a tutti gli amanti della buona musica, quella priva di etichette.

The Blues Walk / Here I Am/ Cryin’ Shame / Good Intentions / I Know You Know / What Do You Do / The Glory Of Love / I Married Her Just Because She Looks Like You / Stand By Your Man / Which Way Does That Old Pony Run / Nobody Knows Me / If You Were To Wake Up / Once Is Enough

MCA Curb MCA 42263 (Singer Songwriter, Country Jazz, 1989)

Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 35, 1989

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