Magic Slim - Pure Magic cover album

Cosa dire di Magic Slim che non sia già stato detto oppure raccontato dalla sua pletora di dischi che spaziano dai magnifici cinque volumi di Zoo Bar all’acustico Alone & Unplugged? Scomparso l’anno scorso, nato nel Mississippi ma presto trasferitosi a Chicago, è uno dei pochi artisti che con la sua incessante attività ha interpretato il blues nella sua evoluzione da acustico ad elettrico. Chitarrista essenziale ma vigoroso, cantante dalla voce grintosa e agra, ha incarnato il blues di Chicago ed il suo percorso dal 1966 ad oggi, accompagnato da una serie di musicisti che a loro volta (come John Primer) hanno fatto la storia della musica del Diavolo. Abituale frequentatore dell’Europa (dove ha suonato e registrato a iosa) qui viene ripreso in una serie di esibizioni a Vienna del periodo 1992-1995, nel pieno della sua maturità artistica.

Troppo ripetitivo? Non è per voi, cambiate strada. Se invece siete suoi seguaci (o semplici neofiti alla ricerca di un po’ di buon blues) ascoltate questo pugno di brani (che vanno da Going to California di Albert King al superclassico Look Over Yonder’s Wall passando per la sua See What You’re Doin’ to Me) scoprendo il suo modo di appropriarsene, di trasformarli, di plasmarli in qualcosa di suo fondendo attualità e tradizione anche in quelli più noti e coverizzati come I’m Ready di Willie Dixon. Un disco che ha più di vent’anni ma che dimostra tutta la modernità della musica e dell’artista che ancora oggi tutti gli appassionati rimpiangono.

Wolf 120.830  (A) (Chicago Blues, 2014)

Antonio Lodetti, fonte Il Blues n. 137, 2014

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