Grazie! Grazie all’etichetta indipendente svedese Sound Asleep (notate lo spiritoso codice del CD in questione ZZZ009) per aver dato fiducia a questa nuova perla del cantautorato statunitense. Mark Brine non è un esordiente, in quanto questo Back In The Country è addirittura il suo quarto album, dopo l’esordio New Blue Yodel (Re:Signed Records, 1996), il CD patriotic/religoius-oriented American Bleak House (KJK Records, 1999) ed il grande Real Special Feelin’ (Wild Oats Records sempre 1999).
Mark è un tipico cantautore che, per l’occasione, ha vestito i panni del country-man ed ha confezionato un album da cantautore country-oriented, circondandosi di alcuni amici fidati (e sconosciuti), che rispondono ai nomi di Bobby McKay (dobro), Jim Bienemann (basso elettrico e voce corista), Will Travis (voce corista e seconda chitarra), Tommy Mann (contrabbasso), Linda Joseph (fiddle), Bob Perilla (seconda chitarra), Geffrey King (contrabbasso), Rob Schroeder (percussioni), Chuck Nash e Dave Goodman (fiddle), Bruce Sponsler (banjo) e Tony Phillips (piano).
Se la strumentazione è rigorosamente rispettosa dei canoni del country tradizionale caro alla Carter Family – tanto per intenderci, ascoltate You Are The Light Of The World – troviamo anche qualche divagazione swing (Hot Dang!), yodel (Ukulele Yodellin’ Blues), ma soprattutto è il blues ad influenzare pesantemente questo CD.
Brani quali il suddetto Ukulele Yodelin’ Blues, Sick ‘n’ Tired Blues ed il talkin’ blues di Jabo Bucks ‘n’ Me la dicono lunga su quali possono essere state le fonti di ispirazione di Mark Brine.
Se, da un lato, il CD è rispettosamente dedicato al recentemente scomparso Hank Snow, l’immagine del grande ‘singin’ brakeman’ Jimmie Rodgers rivive in To Himself He Was Ole Jimmie Rodgers, mentre Roy Acuff è ricordato via cover dell’iniziale Back In The Country (Eddie Raven), title-track del CD.
Sound Asleep ZZZ009 (Singer Songwriter, 2001)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 59, 2001