Per questo suo terzo lavoro dedicato al New England, alla sua storia e alla sua gente, Erelli si è rifugiato in una vecchia costruzione del 1884, il Memorial Hall appunto, di Monson, Massachussetts, costruita per onorare la memoria di coloro che da Monson andarono a morire nella Guerra Civile americana.
Poco più di tre giorni sono bastati al giovane songwriter, ormai una solida realtà della scena d’autore contemporanea di matrice folk, per mettere assieme quattordici brillanti canzoni, qualcuna sua, qualcuna riarrangiata dalla tradizione, qualcuna ancora prestata da colleghi come Billy Morrissey.
Storie dalla Guerra Civile, come i tradizionali The Drinking Gourd e Blue-Eyed Boston Boy e la contemporanea Dear Magnolia, si intrecciano con il country swing di What’s Changed, con la splendida rilettura di Summer Night, da Morrissey, con la lunga Ichabod, poema di George Greenleaf Whittier, musicato con eleganti tessiture di chitarra e tastiera da Lorne Entress, produttore del disco, forse il momento più felice dell’intera raccolta.
Un disco registrato dal vivo, con l’apporto di eccellenti musicisti, come Joe Barbato, Kevin Barry, Lorne Entress, Jim Lamond e Jim Henry, eterogeneo nella scelta del materiale, ma unitario nella dimensione sonora, cui contribuiscono sì gli strumentisti e il loro talento, ma cui soprattutto contribuisce in maniera decisiva proprio Erelli, che canta qui come mai nei due dischi precedenti aveva fatto.
La già menzionata Ichabod ne è prova sonante. Anche sul versante compositivo, The Memorial Hall Recordings promuove Erelli a pieni voti, rivelando, ad esempio nella strumentale Little Torch, una versatilità di scrittura sino ad oggi celata.
Signature Sounds 1271 (Singer Songwriter, 2002)
Mauro Eufrosini, fonte JAM n. 82, 2002
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