Dopo un lungo rodaggio prima nella band di Flatt e Scruggs, poi al fianco di Johnny Cash e quindi in mille altre session nashvilliane, Marty Stuart approda finalmente alla meritata valorizzazione come solista.
Hillbilly Rock non è un lavoro facile che strizza l’occhio alla tendenza del momento: è un frullato agrodolce che contiene la soave asprezza del country-rock, l’arte dissacratoria del rockabilly, la ribellione cowboy punk.
Certo l’aria che si respira è molto country ma emerge comunque il tentativo di un messaggio diverso, non convenzionale che ben si esemplifica sia nella cover Me And Billy The Kid di Joe Ely che nella magnifica Cry,Cry,Cry di Johnny Cash, entrambe reinterpretate in modo tagliente ma al tempo stesso raffinato.
Buon compositore ed efficace poli-strumentista, Marty Stuart è soprattutto ottimo performer, assecondato da una precisa country band tra cui spicca il talento bassistico di Lee Sklar. Imperdibile per gli ‘urban cowboys’.
MCA. MCAD-42312 (Traditional Country, Honky Tonk, New Traditionalists, 1989)
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 41, 1990
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