Marva Wright – Born With The Blues cover album

Sempre su etichetta Sky Ranch esce la seconda prova di Marva Wright, Born With The Blues. Un grosso successo di pubblico aveva salutato il suo primo CD solista Heartbreakin’ Woman, che in breve tempo era diventato uno dei best-seller blues della stagione ’91. ll suo debutto aveva rilevato un indubbio talento, ma non mi aveva convinto appieno, l’album pareva più un ‘demo’ utile alla ricerca di un contratto discografico che un’opera meditata e compiuta. Sicuramente il successo del suo debutto ha aiutato l’ambiziosa Sky Ranch ad investire molte energie in questo secondo progetto, e come nelle favole, questa volta l’anatroccolo si è trasformato in uno splendido cigno.

Impressionante lo stuolo dei collaboratori messo assieme dal produttore Carlo Ditta (veterano delle produzioni made in New Orleans), non solo ha portato in studio alcuni dei migliori sessionmen della città, ma è riuscito nella non semplice impresa di amalgamare il suono cosi da rendere tutto il CD una eruzione vulcanica di buona musica.
Su tutto la grande maturità della voce di Marva: rileggere pagine come Hound Dog o Do Right Woman, Do Right Man può sembrare impresa impossibile, ma la Wright se ne impossessa facendole sue, trasformando la prima in un tipico brano New Orleans, e restituendo alla seconda tutto il fascino di una delle migliori ballads della storia del R n’ B.

Il Gospel è prepotentemente presente in brani come He’s On The Way e Pray (scritta quest’ultima dallo stesso Carlo Ditta). L’asprezza Funky del brano che apre il Cd The Glitter Queen, la dolcezza acustica di Can’t Nobody Love You che lo chiude. Ottimo il blues quasi Chicago di What’s Wrong (in cui troviamo ospite all’armonica Andy J. Forest), lo shuffle Three Times, ma si dovrebbe segnalare ogni brano di questo CD.
Radici differenti, Born With The Blues è un album con brani di atmosfere diversissime, ma il risultato finale è impressionante. Con la sua grandissima voce Marva Wright rende omogeneo uno dei CD blues píù importante dell’anno.

Sky Ranch (Blues, 1993)

Umberto Tonello, fonte Out Of Time n. 1, 1993

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