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Nuova proposta vincente dallo stato della Stella Solitaria per Matt Hayden Minor, giovanotto di belle speranze con tre CD al suo attivo ed un albero genealogico di tutto rispetto, visto che è diretto discendente di Baily Hardeman, uno dei firmatari della dichiarazione di indipendenza del Texas.
Questo Train To Catch, registrato con la sua band Shot Glass è una vera e propria sorpresa per la personalità e la qualità che i solchi del dischetto in questione sprigionano.
Bella la voce, matura e convinta ed altrettanto valida è la proposta a livello musicale: Texas country del più classico, ma senza scadere mai nel già sentito o risaputo: Pardon Me All To Hell chiarisce subito la direzione intrapresa da Matt. Country music venata da uno script che spesso indulge in ambiente rock, una ostinata ricerca a livello melodico ed interpretativo, grazie anche all’estensione vocale non comune. Yessir! È un brano con la batteria che impartisce il classico ‘train-drive’ e gli altri strumenti che la seguono docilmente, prima fra tutti la chitarra.

Fra coloro che imbracciano questo strumento per l’occasione troviamo nomi altisonanti quali Redd Volkaert, Larry Wilson e Mike Hardwick, oltre allo stesso Matt.
Reading Glasses rallenta il passo, si appoggia su tessiture elettroacustiche e dà vita ad una deliziosa ballata che si dimentica con difficoltà.
Haulin’ Cars si apre con un drumming incalzante e prosegue per siglare uno dei picchi dell’intero disco.
Al contrario – in termini di ritmo – Stacy Lynn ha l’amaro sapore della delusione procurata dal comportamento superficiale dell’amata, il tutto sottolineato da una languida pedal steel guitar, alla quale si affianca ben presto un’altrettanto sofferta solista elettrica.
Whole World’s Partyin’ cambia completamente registro ed è un honky tonk scatenato, Oleander City ci coglie di sorpresa per l’intro di organo che sfocia in un’armonica sofferta, che precede la bella voce di Matt che si snoda a sua volta sulla ballata in questione.

Bello il lavoro vocale realizzato grazie all’apporto di Haydn Vitera, David Sanger, Rob Gjersoe e Mark Grigg Sellers.
Hometown Clown e You Don’t Understand Me hanno il passo tipico della country song tradizionale e prendono subito l’ascoltatore, Cowboy Black è ancora più country, se possibile, il title-track mette il suo autore di fronte all’ancestrale dilemma se seguire il proprio istinto irrequieto e vagabondo oppure se fermarsi al fianco della persona amata.
Con la delicatissima ballata Bobbie si chiude Train To Catch, un bel disco, un gran bel disco, anzi, pieno di suggerimenti e stimoli che già avevano caratterizzato i precedenti Tall Tales From Houston Town ed il disco di esordio, intitolato semplicemente M.H.M..

PCP

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 72, 2004

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