Il nome Michael Cleveland comincia a penetrare violentemente nelle nostre preferenze ai tempi di Back Home Again di Rhonda Vincent, anno 2000, nel quale il suo fiddle prepotente era degno accompagnamento alla voce della nostra Rhonda. E da quel giorno sembra che tutti, pubblico e critica, la pensino come noi: per la IBMA, che assegna gli oscar del bluegrass, è per quattro volte miglior fiddler, il suo primo lavoro solista Flame Keeper ed il successivo Live At The Ragged Edge con Tom Adams si guadagnano l’award come migliori dischi strumentali, terminando con questo Let ‘er Go, Boys! che si aggiudica anch’esso nel 2006 il podio più alto sempre nella categoria degli strumentali.
In effetti questo disco è una vera forza: il suo fraseggio al violino è lucido ma ogni volta sorprendente, fuori degli schemi, sempre diligentemente calzante nella parte assegnata ma spontaneo e schietto, teso a regalarci con molta sensibilità momenti a volte infuocati e a volte malinconici. Ogni brano è una nuova sorpresa: ecco la nota, il passaggio che non ti aspetti.
Andiamo ad esempio a sentirci il pezzo iniziale, quel The Old Brown County Barn quasi dimenticato a firma Bill Monroe, durante il quale Cleveland duetta (duella?) con il suo fiddle con tutti gli altri strumenti (e con se stesso, visto che suona anche il mandolino) in modo così rovente che non capisci più da che parte ascoltare…
Molti gli ospiti che hanno collaborato a stendere il ricco tappeto sonoro: facendo un torto a tutti gli altri vanno ricordate le voci di Vince Gill e Dan Tyminski in una memorabile versione di Dark As The Night, Blue As The Day.
Disco assolutamente raccomandato. L’unica pecca è la copertina, davvero brutta: non è che certi grafici approfittino del fatto che Cleveland è un non-vedente… andate a controllare, succedeva anche a Doc Watson.
Rounder 11661-0561-2 (Bluegrass Tradizionale, 2006)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2007
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