Un grande disco che potrà piacere a chiunque abbia un interesse anche minimo nella più autentica e veritiera canzone d’autore Usa. Fracasso mi aveva già positivamente colpito con il precedente lavoro edito dalla Dejadisc (e prima ancora nelle antologie del giro Hardy), ma questo When I Lived In The Wild ne è la definitiva consacrazione.
Non so se il fatto di vivere ed operare ad Austin sia stato in qualche modo determinante e se il nostro sarebbe esploso così prepotentemente anche rimanendo legato alla ormai asfittica scena del Greenwich Village; fattostà che – non ho dubbi – ci troviamo di fronte a un personaggio di assoluto valore e, lo ripeto, ad un grande, grandissimo disco. Per chi cerca subito riferimenti e vuol capire, confrontare e decidere al volo se acquistare o meno…. beh, non siamo affatto lontani – anche se vocalmente – da Jimmy LaFave, anzi… meglio!
La stessa etichetta di Jimmy, lo stesso produttore – quel Mark Shumate che davvero se ne intende – un certo amore per Dylan, ostentando forse minore reverenza rispetto a LaFave, sono certamente tratti comuni. Ma anche una splendida band, il senso della melodia, la capacità di attirare subito l’attenzione e di trattenerla presso di sè sono positive e sane somiglianze. Ma poi – e vorrei che fosse chiaro – ciascuno per la sua strada… strade parallele, certamente ma pur sempre personali. C’è meno rock ‘n’ roll in Fracasso, a dispetto del cognome. Certo il suono è pieno, sapido, brillante ma i quattordici brani sono globalmente più omogenei, pur con qualche peculiarità. Non so che dirvi se non che questo è per me il più bel disco del 1995 della categoria ‘cantautori’. Se non vende almeno 3000 copie in Italia, mi mangio il cappello. E’ davvero, credetemi, un cantautore per i tutti i buongustai.
Bohemia Beat 0003 (Singer Songwriter, 1995)
Renato Bottani, fonte Out Of Time n. 9, 1995
Ascolta l’album ora