Mike Auldridge - Old Dog cover album

Confesso che nutrivo dei timori sul nuovo lavoro di Mike Auldridge: il precedente sforzo del dobroista, sempre per l’etichetta del pesce volante, era solo un pallido ricordo dei fasti dei primi due album. In più, ultimamente il musicista, avendo dedicato molto del suo tempo all’attività di session-man, temevo avesse smarrito quella classe per cui si era guadagnato la mia stima. Sapevo però, anche, che aveva approfondito il suo studio sulla steel guitar, e mi incuriosiva sentire i risultati di tutto ciò.

Non ho dovuto attendere molto, per vedere esaudite le mie più che legittime curiosità: l’album riconferma il valore del musicista, e ci aiuta a scoprire una nuova band di bluegrass, gli Old Dog di Phil Rosenthal. Phil non è una fresca conoscenza per chi segue i Seldom Scene, il suo nome era apparso, cinque anni orsono, sull’Act Three di quel gruppo, come compositore di Willie Boy e Muddy Waters: due pacati country-gospel. La lunga amicizia con i S. Scene gli ha permesso di catturare gli umori e le calorose atmosfere della loro musica, e di trasporli in un proprio gruppo, gli Old Dog.

La formazione comprende Phil Rosenthal, voce solista, chitarra acustica solista, mandolino; Mike Auldridge, dobro e pedal steel; Barry Stockwell, cori e chitarra acustica; Bruce Stockwell, cori, banjo e, casualmente, chitarra acustica; Beth Sommers Rosenthal, moglie di Phil, al contrabbasso. L’album è dominato da una linea estremamente scorrevole, che va dai bluegrass (Hot Stuff, Thursday; Wild Kentucky Roan, Sleed Ridin’) eseguiti con impeccabile maestria, sino alle ballate (esempi splendidi sono rappresentati da Old Dog, Willie Baker, entrambi firmati da Rosenthal, che giustificano la fiducia da noi riposta in Phil. Pure meritano attenzione la veramente stupenda That Same Old Obsession di Lightfoot, ed Age del compianto Jim Croce) d’ispirazione personale o di taglio country-gospel (Cold December, A Step In The Right Direction).

Un assaggio della bravura di Auldridge, si può cogliere tra le note di Sweet Georgia Brown ed in Steel Guitar Rag. Un disco dove la presenza vocale del dobroista è sacrificata per un più profondo impegno ed applicazione sul suo strumento; un po’ meno leader che nei precedenti lavori, insomma, ed un po’ più gregario, codesto è il ruolo imposto a Mike. Un buon album, in definitiva, per Mike Auldridge & Old Dog. Loro, secondo me, hanno tutte le carte in regola per ereditare (alcune voci, speriamo maligne, affermano che i Seldom Scene, si sono sciolti), quello che è stato il posto dei Seldom Scene nel grande contesto della musica americana.

Flying Fish (Bluegrass Moderno, 1978)

Mauro Quai, fonte Mucchio Selvaggio n. 9, 1978

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