Mike Henderson - Silver Lining cover album

Mike Henderson è uno dei tanti songwriters che lavorano a Nashville. Appassionato di bluegrass, ma praticamente ignoto dal suo pubblico, è giunto a realizzare questo progetto dopo una serie di incontri e di contatti.
Nella fattispecie, viene presentato a Gay Reid della Copper Creek (che lo conosceva come autore di un pezzo dei Virginia Squires del 1980), durante una festa di presentazione del nuovo album dei Patent Pending.
Cosí salta fuori che Mike è da sempre un avido fan di bluegrass, che è nato in West Virginia, ed è in stretto contatto con musicisti di rilievo nella zona di Washington D.C..
Da una manciata di pezzi indovinati e da una manciata di bravi strumentisti e vocalisti ecco saltar fuori un eccellente lavoro di puro bluegrass, equilibrato nelle composizioni, impeccabilmente eseguito e confezionato con passione.
Purtroppo Mike Henderson nello scrivere il booklet, ci parla di un sacco di gente, ma non sempre ci informa su chi suona nè dove e mancando pure una lista di credits mi devo arrangiare per estrapolare qualche nome.

Emory Lester, amico di Jimmy Gaudreau e giá con Mac Wiseman e Mark Newton, suona con perizia mandolino e mandola e sovraincide un pó di chitarra qua e lá.
Fred Travers (Seldom Scene) suona il dobro dove c’è il dobro.
Mark Newton suona la chitarra ritmica e canta da baritono.
Peter Bonta (ex M.C. Carpenter e ora Bill Kirchen) suona il piano in un pezzo.
La voce di Mike Henderson è calda e piacevole e dimostra (if needed) che si puó cantare efficacemente bluegrass senza essere necessariamente ne high ne lonesome.
Mi dispiace, ma non posso dirvi di piú sugli altri strumenti presenti in questo CD, cioè basso, violino e banjo (fisarmonica in un pezzo).
Ovviamente ci sono dei brani veloci ma è nelle ballads che Mike sfrutta meglio le sue doti interpretative e compositive. Bella e malinconica è la traccia 2, Only A Memory Away.
Ricordi di gioventú di una casa vicino alla ferrovia dalla facciata annerita dal carbone.
Anche il brano che segue, Last Call, è uno dei miei preferiti. Scritto insieme al noto Pat Alger parla di uno school bus che si fermava a caricare tre bambini davanti ad un bar ogni mattina e di come la madre del piccolo Mike non voleva che suo figlio frequentasse quei tre.
La musica lo avrebbe poi portato nei bar piú spesso del previsto. Concludo raccomandando questo bel lavoro di bluegrass contemporaneo.

Copper Creek CCCD 0162 (Bluegrass Moderno, Singer Songwriter, 1998)

Fabio Ragghianti, fonte Country Store n. 47, 1999

Link amici

Comfort Festival 2024