Lo strumento di Mollie O’Brien è la sua voce, come ha abbondantemente provato nelle ultime due prove soliste su Sugar Hill, una sublime interprete di canzoni di altri. Uno strumento che ha da tempo travalicato le sottili linee di confine della musica acustica, del country e del bluegrass, per sonorità che spaziano attraverso i generi più diversi dalla roots-music, al blues ed al rock, come nell’acclamato Big Red Sun.
Things I Gave Away, prodotto dalla chitarrista Nina Gerber (ricordate Kate Wolf…), la vede alzare ulteriormente il tiro per affrontare anche atmosfere jazzy, curate, levigate a volte rarefatte, decisamente inusuali anche per le folk-singer di razza. La duttile voce della protagonista, espressiva e dinamica come poche, le permette di spaziare tra le nuances dei generi musicali più diversi con performances che mediano doti tecniche e capacità emozionali.
Rivisita, attraverso un repertorio eterogeneo, tutto quello che una voce femminile può interpretare. Da Percy Mayfield ai Beatles, dal repertorio di folksinger di più generazioni a Abbey Lincoln sino al blues ed al r&b, Mollie personalizza ogni brano con disarmante naturalezza.
Sia che si esprima con il solo supporto del basso, la purissima Throw It Way, che con una band elettrica, The Right Thing, dove fanno una delle tante apparizioni gli amici John Magnie e Steve Amedèe dei Subdudes, la voce dell’O’Brien riempie la scena, rivela nuove e sorprendenti soluzioni stilistiche.
Un’opera jazzy e notturna che, da interprete folk dai sapori antichi, non privi di echi rootsy in chiave old-time country e bluegrass, la proietta in una dimensione di raffinata interprete da nightclub.
Con questo CD la O’Brien dimostra di avere i numeri e le potenzialità per un passo così impegnativo. A buon intenditor… poche parole e tanta voce.
Sugar Hill 3919 (Alternative Country, Country Acustico, 2000)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 37, 2001
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