Monroe Crossing - The Green Mossy Ground cover album

Questa è un’altra band di bluegrass tradizionale (logico, con un nome simile) che potremmo definire regionale: nel loro stato, il Minnesota, sono molto conosciuti tanto da fare incetta degli award della locale Bluegrass & Old-Time Association.
Questo è il loro terzo album, naturalmente autoprodotto ed è un dischetto abbastanza interessante: peccato per le voci che lasciano un pochino a desiderare. Sia quella femminile, la violinista Lisa Fuglie, sia quella maschile, il chitarrista e band-leader Art Blackburn (che riesce persino a non farmi piacere No Mother Or Dad, il classico di Flatt & Scruggs) pur dimostrando omogeneità paiono un po’ incolori, non molto adeguate.
Dopo le note negative, merita riconoscere che strumentalmente se la cavano bene, con un plauso particolare al mandolinista Matt Thompson (da ascoltare in un pezzo scritto da Aubrey Haynie, Leavin’ Rosine) ed al banjoista Graham Sones che si fa superbamente notare in Tequila Mockinbird di Pete Wernick.
L’altro elemento della band è Mark Anderson al basso.

Quattro sono i pezzi originali scritti da loro: risalta la title track, dalla penna di Lisa Fuglie, una canzone affascinante, molto particolare, una storia d’amore e morte dalle sonorità a volte anche inquietanti.
Il resto del disco copre diverse espressioni musicali, sempre rese con originalità e bravura: tra i pezzi non ancora citati ci sono cose saccheggiate dalle produzioni della sempre brava Becky Buller, di Norman Blake, Tim O’Brien, Bill Monroe (naturalmente) e dai repertori di Country Gentlemen e Osborne Bros.
Rimane da nominare I Love To Tell The Story, un inno religioso dell’ottocento, dall’impianto melodico ovviamente datato ma dal procedere solenne e grave, comunque attuale.
Un gruppo regionale in cerca della grande affermazione: peccato per le voci…

Monroe Crossing 0603 (Bluegrass Tradizionale, 2003)

Claudio Pella, fonte Country Store n. 71, 2004

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