Moonshine Willy sono giunti al terzo disco, dopo Bold Displays Of Imperfections e Pecadores. Come gli Handsome Family, i Southern Culture Of The Skids, i Waco Brothers o gli Old 97’s, i Moonshine Willy mischiano le carte in continuazione partendo dal bluegrass più puro, per arrivare al country punk tanto di moda oggi tra le bands di alternative country. I Moonshine Willy sono fermamente ancorati alla figura carismatica di Kim Docter, cantante, chitarrista ed autrice del complesso. Kim oggi quarantenne, ha la dinamicità di una ventenne, ma ha la visione del mondo legata alla semplicità di una casalinga. Questo si riflette specie nei testi, vere vignette di vita americana vissuta nelle aree suburbane o nei paesini di campagna.
In Bastard Child, molte delle canzoni raccontano di feste paesane, di scheletri nascosti negli armadi della tipica famiglia della provincia americana. Così in una atmosfera casereccia in stile romagnolo, si consuma questo rito, fatto di ballate, di suoni tipici dei cantastorie, di ritmi allegramente cantilenosi conditi dai violini e da ogni tipo di strumento a corda.
Burn In Hell è il tipico esempio di tutto questo, ce lo dice anche la title track di apertura, vero episodio che non ha niente da invidiare alla storica genuinità di un Raoul Casadei. Poi il gioco si fa più serio, ecco The Learning Song, Don’t Forget e Turn The Lights Down Low, svilupparsi su temi tipici delle ballad e del sound cantautorale. Ci sono anche brani più complessi ed elettrici come Goin Down, Going Along For Ride o la scatenata rock track Don’t You Want Me.
Questo CD dei Moonshine Willy è l’ennesimo esempio di come in America, sotto la bandiera dell’alternative country, si possa proporre e riproporre davvero di tutto un po’, senza che nessuno si scandalizzi più di tanto.
Bloodshot BS 032 (Alternative Country, 1998)
Fabio Nosotti, fonte Out Of Time n. 27, 1998
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