In questi anni ’90 quelli del newgrass e del bluegrass progressivo sono stati argomenti spesso trattati con un filo di nostalgia: i Newgrass Revival, i Country Cooking e gli Skyline di Tony Trischka non ci sono più. Non erano gli unici ad eseguire quel tipo di musica, e la ricerca, da parte loro come di altri, non si è certo fermata, tuttavia quel genere, che in loro principalmente si identificava, ha sofferto da una parte il calo di interesse generale, e dall’altra della rinnovata scoperta del bluegrass tradizionale.
Per quanto riguarda i musicisti protagonisti di quel periodo, alcuni di essi hanno cercato di andare oltre (Bela Fleck…) altri hanno ripiegato verso altre attività (didattica, session-job…), molti sono stati rimangiati dal suono traditional, altri ancora si sono dati alla canzone; già, perché pare che la gente oggi abbia voglia di ascoltare canzoni.
In questi ultimi anni a cercare di colmare il vuoto lasciato da quelle bands si sono fatte avanti spesso formazioni che il più delle volte facevano il verso a quegli ormai storici gruppi, ma solo poche sono riuscite ad andare avanti proponendo veramente qualcosa di nuovo.
Oggi per essere in grado di garantire continuità alla strada intrapresa da quei grandi musicisti, bisogna riuscire a coniugare tecnica, creatività, suono e ricerca alla canzone.
Tra i pochi gruppi all’altezza vanno certamente segnalati i Northern Lights. Alla loro terza produzione per la Flying Fish ci regalano Wrong Highway Blues, un disco piacevolissimo dal punto di vista melodico, con canzoni e suoni attualissimi, con cori sempre precisi e con testi moderni e mai banali, insieme ad una tecnica strumentale di altissimo livello, con assoli ed arrangiamenti difficili. Gusto e tecnica, sensibilità e fredda razionalità, jazz e country, blues e bluegrass. Questo Wrong Highway Blues è il loro terzo disco, il migliore, vi consiglio di acquistarlo.
Flying Fish FF 70632 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 4, 1994