Appena vista la copertina del disco, il perfido pensiero è stato che David Grissman, dopo aver raschiato il barile stampando tutti i nastri in suo possesso con le registrazioni degli Old & In The Way (i peraltro splendidi That High Lonesome Sound e Breakdown), ora insistesse (per calcoli meramente commerciali) a ripresentare una cosa che non esiste più. Invece all’ascolto ho dovuto pesantemente ricredermi: questo nuovo disco è davvero bello, con le sonorità e la freschezza che sono sempre quelle di quasi trent’anni fa (la prima registrazione è del 1973). Anche la pazzia, intesa in senso buono come fantasia, è ancora la stessa, segno che i capelli grigi (in the way … in the gray) non hanno scalfito il loro spirito hippie.
La line-up vede naturalmente i tre membri originali del gruppo, David ‘Dawg’ Grissman al mandolino, Peter ‘Red’ Rowan alla chitarra e Vassar ‘Clamp’ Clemens al fiddle. Il posto che fu di Jerry Garcia, scomparso nell’agosto 1995, è superbamente preso da Herb Pedersen, banjoista e cantante che non ha bisogno di alcuna presentazione. A sostituire invece il bassista John Kahn, mancato nel 1996, è stata chiamata la giovane e brava Bryn Bright.
I brani sono la consueta, eterogenea miscela di bluegrass d’annata, cover particolari ed alcuni originali, sempre orecchiabili e gradevoli. Nei primi troviamo una stupenda Barefoot Nellie, mentre per i secondi da segnalare Good Old Boys di John Hartford, la dolce Pancho & Lefty di Townes Van Zandt e la irriconoscibile ma intrigante cover acustica di Honky Tonk Women dei Rolling Stones.
In evidenza, come bonus in più, la bellissima copertina con le caricature dei musicisti, che eguaglia e supera quella del primo disco.
In conclusione forse un po’ manca il calore dell’esibizione dal vivo e la voce irregolare di Garcia, ma sono lo stesso cinquantuno minuti di vero godimento. E dal paradiso dei musicisti Spud e Mule sorridono e approvano.
Acoustic Disc 51 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 2002)
Claudio Pella, fonte Country Store n. 65, 2002
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