E’ vero che esistono anni di tentativi falliti, di finti rockers ad uso e consumo del pubblico di massa. E’ vero che in Italia un rocker non potrà mai avere il seguito che potrebbe in America, anche fatte le debite proporzioni. E’ triste pensare ciò a cui un disco come The Cardinal Points.. di Paolo Bonfanti (da Genova, Italia, non Austin, Texas) potrebbe arrivare, in altre coordinate spaziali. Perché questo è un signor disco di rock, di quello con cui la maggior parte di noi è cresciuto: da Dylan a Neil Young, da Mellencamp a Petty… Paolo Bonfanti in passato è stato il leader di una delle maggiori blues band italiane, i Big Fat Mama; questo è il suo secondo disco solista, registrato in tre differenti sessioni.
La prima ad Austin (guardacaso…) con una backing band in cui spicca David Grissom, già chitarrista di Ely e Mellencamp. La seconda prodotta da David Essig a Genova: una session acustica, in cui figura Fabio Treves all’armonica. La terza con la Paolo Bonfanti Band, a Milano, nel febbraio di questo anno. Un gran disco, si diceva, diviso tra pezzi acustici, in cui i riferimenti più immediati sono proprio Dylan e Young, e ballate elettroacustiche, con qualche concessione al rock più chitarristico (Koan, per esempio, dove il lavoro di Grissom si fa sentire). Oltretutto Bonfanti scrive delle stupende canzoni, con testi che richiamano i luoghi classici dell’immaginario del rock di strada. La sua voce sembra fatta apposta per questo tipo di suono, è calda e avvolgente, mai sopra le righe.
Quindi non fatevi ingannare dal nome italiano, quello che si nasconde sotto la copertina di questo CD è rock genuino. Sarebbe davvero un peccato che questo disco passasse inosservato. Non se lo merita.
Club De Musique MRCD 0494 (Roots Rock, 1994)
Gianni Sibilla, fonte Out Of Time n. 5, 1994