Che il veneto sia una delle regioni italiane a più alto tasso di blues ormai è noto (è anche inutile fare dei nomi) e Paolo Ganz con questo suo Blowin’ The Blues non fa altro che confermarlo. Ganz non è certo una nuova scoperta: già nell’87 aveva pubblicato un’interessante Blues’n Blues su cassette e i suoi sono due imperdibili volumi didattici sull’armonica.
Infatti Ganz è un armonicista, ed abbiamo deciso di segnalare questo suo disco su Chitarre perché riteniamo che il blues quando si rifà alle origini sia essenziale per ogni chitarrista, ma anche perché ad accompagnare il musicista veneto c’è un chitarrista, Alessandro Perzolla.
Dei quattordici brani scelti da Ganz moltissimi sono dei classici, si va da brani di Robert Johnson a quelli di Willie Dixon attraverso dei traditional.
La proposta è indubbiamente interessante e soprattutto ricrea e ristimola il desiderio di andare a scoprire una zona del blues che molti chitarristi hanno rimosso o addirittura ignorano. Ma ignorare Robert Johnson per un chitarrista di blues o di rock non è possibile, e Paolo Ganz giustamente torna a quella musica del Delta o comunque a quel country blues che molto ha dato allo sviluppo urbano che questa musica ha avuto grazie a Muddy Waters, Elmore James e tanti altri.
Quindi un disco di blues, un disco di ‘musica’ al di là di analisi più o meno giustificate che costringono in questa sede ad accentrare l’attenzione su chitarristi o chitarre.
Il blues è alla base di moltissimo rock, e se qualcuno è troppo pigro per compiere una ricerca, ecco un valido inizio o stimolo per avvicinarsi, sotto l’attenta e precisa guida di Paolo Ganz, a suoni e strutture essenziali.
Fandango FDG 001 (Blues, 1989)
Giuseppe Barbieri, fonte Chitarre n. 43, 1989