Patty Griffin - Impossible Dream cover album

Quinto appuntamento discografico solista per la cantautrice Patty Griffin. L’esordio avviene nel 1996 con Living With Ghosts, seguito nel tempo dai vari Flaming Red del 1998, One Thousand Kisses del 2002, dall’immancabile live A Kiss In Time datato 2003, per arrivare al 2005 con questo interessante, ma soprattutto vario, Impossible Dream. Patty è sicuramente un’esponente importante del filone cantautorale colto, le sue canzoni sono impreziosite da arrangiamenti ricercati e mai banali, con un uso della strumentazione talmente dettagliato da rasentare il maniacale. La sua produzione rappresenta la dimostrazione tangibile di quanto non sia necessario utilizzare sofisticate tecnologie informatiche per conferire ad un prodotto discografico quell’aura di attualità che in tanti – forse troppi – oggi cercano disperatamente, pertanto Impossible Dream, nelle sue molteplici sfaccettature stilistiche, ne è un fulgido esempio. Si parte con Love Throw A Line, con un’introduzione di percussioni che ricorda vagamente Mrs. Robinson di Paul Simon. Il cantato è molto personale ed il brano decolla quasi subito, distendendosi maestosamente sul supporto vocale dei coniugi Miller (Buddy e Julie).

Cold As It Gets è una delicata ballata acustica, dove Patty si fa aiutare alla chitarra da Doug Lancio, personaggio oramai ampiamente rodato quale session man di notevole caratura. A differenza del precedente, Kite Song è un pregevole episodio pianistico, arricchito dall’apporto vocale di Julie Miller ed Emmylou Harris, che vede ora la nostra Patty, prima in veste di chitarrista acustica, sedere al piano per incarnare una sorta di versione femminile del Jackson Browne di Late For The Sky e spero mi vorranno perdonare i nostri lettori più giovani se i miei riferimenti possono apparire insopportabilmente datati, ma la mia età è un dato innegabile. Standing è soffusamente tinta di blues, Useless Desires occhieggia a sonorità più vicine alla tradizione folk americana e possiede quell’aria familiare di armonie non del tutto sconosciute che te la rendono gradevole fin dal primo ascolto. Top Of The World è quanto meno minimalista, Rowing Song, si presenta come una delicata composizione chitarristica che a tratti ricorda molto vagamente America (del succitato Paul Simon), ma che si evolve in un esempio di ricercata finezza con l’intervento misurato di strumenti abbastanza inusuali quali la tromba di Michael Ramos e la tuba in gestione a Sumner Erikson.

Una citazione al merito anche per il bassista/produttore J.D. Foster: Rowing Song rappresenta sicuramente uno degli highlights dell’intero album. When It Don’t Come Easy e Florida arricchiscono ulteriormente un prodotto già stimolante e prezioso, Mother Of God riposiziona Patty dietro il pianoforte per un’altra ballata emozionante, mentre Icicles chiude il menu ufficiale di questo eccellente prodotto. Ci sono però altri tre brani, registrati dal vivo nell’ottobre del 2003 al famoso Ryman Auditorium di Nashville, sede storica della Grand Ole Opry, che vedono Patty Griffin affiancata da Emmylou Harris alle background vocals. Ecco così che abbiamo la possibilità di apprezzare nuovamente chicche quali Truth #2, Chief e Rain, queste ultime due ospitate in origine sul CD One Thousand Kisses. Patty Griffin resta di dovere nel novero dei personaggi da conoscere, semprechè il cantautorato statunitense di un certo livello rientri nelle vostre preferenze, diversamente ci sono sempre Shania Twain & soci.

Proper PRPCD023 (Singer Songwriter, 2005)

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005

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