Nonostante i vent’anni di attività, ci troviamo ancora di fronte ad un misconosciuto talento, un oscuro personaggio quasi fosse solo un esordiente. Ma parliamo di Paul Millns, cantante-pianista, cantautore-poeta sensibile ed ispirato le cui songs pianistiche nobilitano l’attuale panorama della pop-music. Dopo anni di peregrinazioni tra auto-produzioni e piccole labels indipendenti questo cantautore inglese ha finalmente trovato casa presso la tedesca Hypertension che gli permette di produrre un altro piccolo capolavoro, ancor più ambizioso dell’album precedente che riprendeva i suoi brani più belli per sola voce e piano.
Accompagnato da un trio composto da Stevie Simpson, chitarra, Nigel Portman Smith, basso, e da Gerry Conway, batteria, e da una nutrita schiera di musicisti di matrice folk tra cui spiccano i nomi di McTell, Jansch e la Collister, Paul ci offre un’altra serie di preziose ballate pianistiche.
Il sound di “Against The Tide” è però sempre basato sulle tastiere e sulla voce sofferta, ispirata e vissuta, capace di tradurre perfettamente le emozioni delle sue storie.
Chi ama l’Elton John degli esordi, Cohen e personaggi del genere può avvicinarsi senza timore a questo cantautore latore di emozioni immortali capace di arrivare all’essenza delle cose attraverso il suo lirismo sostenuto da una voce molto espressiva e da un pianismo incisivo e centrato come pochi.
Prevale in Against The Tide un sound elettrico ed arrangiato con sonorità vagamente white-soul alla Cocker o morbide e sontuose ballads dove Paul suona piano ed organo. Ma le emozioni più intense e dirette arrivano dai pochi momenti acustici: “When Love Comes Calling“, con McTell alla chitarra e Ric Sanders al violino, l’intimista “Rise And Shine” con il solo Jansch all’acustica a duettare con il suo pianismo, ed il gran finale “The Meaning Of The World” che arriva al cuore con sola voce e piano.
Hypertension Music 200 138 (Singer Songwriter, 1994)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 2, 1994